Il 36% dei retailer si aspetta che la carenza di forniture dovuta alla mancanza di componenti e microchip a cui il mercato non ha ancora messo fine, sarà l’effetto più significativo della
pandemia da COVID-19. Per questo, con l’obiettivo di garantire ugualmente prodotti e servizi e non deludere i clienti finali, stanno cercando soluzioni alternative. Proliferano dunque prodotti a noleggio o ricondizionati come alternative all’acquisto del nuovo, articoli esclusivi o in prevendita ad un prezzo maggiore, app che consentono di iscriversi a liste d’attesa per assicurarsi la pole position dell’acquisto, servizi direct-to-consumer a pagamento per consegnare i prodotti direttamente al consumatore.
Ovviamente tutto questo sta richiedendo alle aziende maggiori investimenti sia nell’approvvigionamento locale che nell’automazione dei processi. Un passo dovuto per reagire a questa crisi che non sarà di breve termine.