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  • 5 Ottobre 2024
  • Ultimo aggiornamento 30 Settembre 2024 12:43
  • Milano

Animali domestici e Pet economy: quanto e come spendono gli italiani

Abbiamo in casa oltre 65 milioni animali domestici. Il mercato vale oltre 3 miliardi di euro ed è in continua crescita

Animali domestici e Pet economy: quanto e come spendono gli italiani

Sono tanti, tantissimi gli animali da compagnia nel nostro paese. Oltre 65 milioni. Una cifra impressionante, se si considera che la popolazione italiana è numericamente inferiore. Possedere un animale domestico, però, comporta delle spese: le sole necessità alimentari dei nostri compagni a quattro zampe trainano un mercato che vale oltre 3 miliardi di euro (+14,9% rispetto al 2022). Ma come siamo arrivati a queste cifre?

LA PANDEMIA COME INNESCO...

L’impatto della pandemia sul desiderio degli italiani di adottare un animale da compagnia era stata registrata in maniera chiara dal Rapporto Eurispes 2022: il 37,7% degli intervistati dichiarava di avere accolto un animale in famiglia rispetto al 33,6% del 2019, con un incremento di 5 milioni di esemplari rispetto al periodo pre-pandemia. Gli italiani, bisognosi di compagnia e conforto, sono così arrivati a convivere con più di 10 milioni di gatti, 9 milioni di cani e quasi 30 milioni di pesci (Rapporto Assalco-Zoomark 2023), a cui si aggiungono circa 13 milioni di uccelli e, in misura nettamente minore, piccoli mammiferi e rettili, stando al Rapporto Italia 2023 di Euromonitor.

… E L'INFLAZIONE COME FRENO

Lo stesso Rapporto ha anche registrato la prima inversione di questa tendenza, durata qualche anno, con un calo di nuove adozioni del 5% nel 2023 rispetto all’anno precedente. La ragione? L’inflazione, che ha diminuito drasticamente il potere d’acquisto dei consumatori spingendo circa un terzo degli intervistati a ridurre le spese di gestione del proprio animale, che si attestano tra i 31 e i 100 euro al mese. Si rinuncia a adottare nuovi animali (36%), ma i tagli riguardano anche l’acquisto di cibo, con un 35,8% di consumatori che ne acquista di più economici, le cure costose (28,5%) e la frequenza delle visite veterinarie (26,3%).

UN MERCATO FIORENTE, MALGRADO TUTTO

Nonostante le inevitabili rinunce a causa dell’inflazione e dell’aumento dei prezzi per il pet care (+14,3% nel 2023), però, si parla di un mercato solido e in continua crescita: le spese delle famiglie per gli animali da compagnia sono comunque aumentate del 2,7% nel 2023 a fronte di un calo del 1,8% nelle vendite di beni di largo consumo. Il dato proviene da uno studio condotto da Circana e presentato in occasione del recente primo Italian Pet Summit organizzato da Il Sole 24 Ore Eventi con Purina e Assalco.

In testa alla classifica degli acquisti il cibo, che ha registrato un incremento del 15% rispetto al 2022, seguito da sabbia e lettiere per gatti (+17,9%).

Le aziende, dal canto loro, hanno risposto alla domanda elevata puntando in particolare ad aumentare l’assortimento di prodotti, cresciuto di sei volte nei negozi specializzati.

La sostenibilità, invece, non è ancora entrata nelle ciotole: analizzando i risultati del secondo studio presentato in occasione dell’Italian Pet Summit, condotto da BVA Doxa, anche se l’attenzione alla qualità degli ingredienti è alta solo il 33% dei consumatori è disposto a spendere di più per alimenti sostenibili.

IL BENESSERE CHE GIUSTIFICA LA SPESA

Un animale domestico, quindi, è un impegno economico, ma i sacrifici sono ampiamente ricompensati. Moltissimi i benefici del rapporto con un animale: oltre il 60% degli intervistati ritiene che prendersene cura riduca lo stress, mentre per più del 50% allevia la sensazione di solitudine. Il 34% di coloro che adottano un cane, poi, lo fa anche per avere un pretesto per passare più tempo fuori casa.

Gli animali, insomma, sono a pieno titolo membri delle famiglie italiane a livello emotivo, ma ci sono anche dei risvolti sociali: spesso vengono regalati da amici o parenti, in moltissimi casi adottati in canili, gattili o tramite associazioni e, nel caso dei gatti, salvati dalla strada. Una rete di accoglienza e affetto che fa bene a tutti.

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