È una vera e propria storia di dipendenza quella che lega circa la metà dei 18-25enni ai loro smartphone.
Secondo l’ultima indagine condotta da BVA Doxa per Visa in collaborazione con FEduF, la Fondazione per l’educazione finanziaria e al risparmio (Abi), per il 42% degli intervistati, i dispositivi digitali sono presenti in tutti gli ambiti della vita.
Mentre per quel che concerne i pagamenti lo scenario si divide: circa la metà afferma che i pagamenti dematerializzati hanno facilitato la loro vita ma oltre 4 intervistati su 10 sono convinti che il contante non sparirà.
Ad oggi, viene ancora percepito come il mezzo più sicuro.
COME LO USANO
Tra gli usi più frequenti dei dispositivi digitali, oltre alla consultazione dei registri scolastici, all’acquisto online di vestiti e prodotti, c’è la mobilità: secondo l’indagine il 37% dei 18-25enni utilizza app per sharing di mezzi di trasporto (auto, bici, scooter), il 42% ci paga i mezzi pubblici, e il 22% la sosta per l’auto.
Il 60% del campione usa lo smartphone per prenotare aerei, case o alberghi.
Esiste poi una sfera molto ampia delle attività legate all’intrattenimento: il 60% del campione gioca con lo smartphone «sempre e/o spesso», l’87% guarda video brevi dai social e ascolta musica, e il 66% guarda film e serie tv.
ANCORA DIVISI SUI PAGAMENTI
Il ruolo dei dispositivi digitali è rilevante anche per i pagamenti: dalla gestione degli acquisti online all’uso dell’app della propria banca, fino all’utilizzo vero e proprio dello smartphone come strumento per effettuare singole transazioni.
E ancora: se poco meno della metà degli intervistati possiede un conto corrente personale (47%), l’88% ha una carta di pagamento e la usa. Tra tutte, la più utilizzata è la prepagata (60%), seguita dalla carta di debito (46%) e dalla carta di credito (33%).
La modalità contactless è attiva nel 76% dei casi. Solo il 10% non la usa perché non si fida, a fronte di un 51% che la usa sempre, ogni volta che può.
Fatto 100 i pagamenti, il 40% è gestito in contanti, mentre il restante 60% passa attraverso forme dematerializzate di denaro, tra cui carte (32%) e app (12%).
I contanti vengono preferiti per la maggior parte delle spese sotto i 15 euro (75%), per gli scambi di denaro con gli amici (56%) e per i bar/fast food (75%).
Per i pagamenti degli acquisti nei punti vendita così come nei locali, ristoranti e pizzerie e per la spesa alimentare contanti e carte (nelle diverse forme di carte di debito, credito e prepagata) si alternano in ugual misura.
LA PERCEZIONE DEI RISCHI
In ogni caso, l’indagine Doxa-Visa-FeduF mostra come per i questi giovani il contante resti una fonte di «sicurezza» (35%) e «piace» da usare (34%), oltre a dare la percezione di controllare meglio i pagamenti. Le carte invece «fanno sentire adulti» e «danno l’idea di poter comprare più cose», e sono apprezzate per la comodità e la praticità d’uso (andando soprattutto ad eliminare la necessità di dover prelevare). Nel saldo tra rischi e benefici, la bilancia pende a favore delle carte prepagate: per il 58% degli intervistati ci sono più pro che contro.