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  • 14 Novembre 2024
  • Ultimo aggiornamento 8 Novembre 2024 07:53
  • Milano

I consumi delle famiglie: come sostengono l’economia

Secondo il primo Eumetra Consumer Outlook 2020 sono cresciuti dell'1,1% rispetto allo 0,2% del pil. Servono interventi più significativi di imprese e politica

I consumi delle famiglie: come sostengono l’economia

I consumi delle famiglie stanno sostenendo il Paese. E in un momento di crescita minima prossima allo zero, questo è un fattore che andrebbe considerato con molta attenzione dal mondo politico.

Il primo Eumetra Consumer Outlook sul 2020 lo dimostra: a un sentiment tendenzialmente pessimista sulla situazione economica complessiva (certificato anche dai dati Istat di novembre malgrado la ripresina di dicembre), corrisponde un atteggiamento più attivo della popolazione italiana.

I NUMERI

I consumi delle famiglie nel 2019 sono cresciuti dell’1,1%. Il tasso di crescita può far sorridere e risulta anche in calo rispetto al 2018 (era l’1,8%), ma rispetto all’andamento complessivo del pil (+0,2% la stima di chiusura 2019 e +0,4%/0,6% la stima per il 2020) ha svolto un contributo fondamentale per l’economia nazionale; senza di esso il Paese sarebbe in recessione.

Ecco dunque che il supporto della domanda interna dovrebbe essere un obiettivo nazionale per tutti, a partire dalle istituzioni. Ma anche il sistema di impresa potrebbe fare di più e meglio per sollecitare una domanda che resta e resterà nei prossimi mesi il puntello dell’economia, in attesa di miglioramenti sul fronte del commercio globale.

LA RIPRESA DEL REDDITO

I redditi interni da lavoro e la spesa per i consumi finali, dopo l’evidente calo nel periodo 2011-2015, hanno mostrato una leggera ripresa registrando dei risultati rassicuranti al concludersi dell’anno scorso.

Il trend nel 2020 dovrebbe restare moderatamente positivo (Istat nel bollettino del 4 dicembre 2019 prevede uno 0,6% sia nel 2019 che nel 2020), dando base finanziaria ai consumi (o al risparmio) e speranze al consumer sentiment.

Il risparmio risulta di conseguenza in ripresa. È, forse, una buona notizia anche per i consumi nel medio periodo: le famiglie sentono la necessità di reintegrare le scorte e di riprendere le abitudini di risparmio precedenti alla crisi.

SOSTENIBILITÀ DEI CONSUMI

In realtà, la liquidità detenuta oggi dalle famiglie è molto ampia (1.400 miliardi circa) e persino eccessiva, causa la caduta di fiducia verso gli investimenti finanziari. Quello che servirebbe dunque è una maggior capacità – da parte del sistema delle imprese – di guidare e aiutare le famiglie nella gestione del delicato balance fra liquidità e accumulo, aiutandole maggiormente ad uscire da una gestione impressionistica ed emotiva delle proprie risorse.

Oggi, rendere sostenibili i consumi delle famiglie significa anche questo.

I SETTORI DI INTERESSE

È paradossale infatti che fra le aree sulle quali le famiglie nel corso del 2019 stanno dimostrando il maggiore sforzo ci siano proprie quelle dove regna maggiore l’incertezza: l’auto e la casa (tassata in modo significativo ma anche premiata con detrazioni sull’arredamento, sul rinnovo energetico e sulle ristrutturazioni).

Il mercato dell’auto nel 2019, malgrado il calo dei diesel chiude sopra i livelli del PIL (+0,3% a volume, di più a valore, con un dicembre 2019 a + 12% sullo stesso mese dell’anno precedente).

Il mercato della casa e del suo indotto cresce anch’esso (anche grazie ad una ripresa delle compravendite, le stime FIMAA sono di un +4% circa anno su anno), ma al suo interno ci sono dinamiche molto diverse: in crescita, elettrodomestici e arredamento, sostenuti da un mercato immobiliare in ripresa e da qualche solido incentivo, in calo due aree forti degli anni passati: TV e smartphone, entrambi in crisi.

CONSUMI E BISOGNI

Sarà casuale, o forse no. Forse è la dimostrazione che i consumi degli italiani hanno una razionalità impostata sui bisogni: nelle aree dove lo sviluppo tecnologico sta portando in alto i prezzi e i benefici marginali per i consumatori sono ritenuti solo «moderatamente interessanti» (non tutti cambiano oggi lo smartphone per l’ultimo modello) i consumi languono.

Segno della necessità che l’innovazione si metta veramente a disposizione dei bisogni degli italiani e non si limiti a seguire il campo astratto delle possibilità tecnologiche.

IL RUOLO DI AZIENDE E POLITICA

Da questo punto di vista, le aziende dovrebbero fare di più. Certamente le istituzioni e la politica dovrebbero fare molto di più.

Ma storicamente gli italiani hanno sempre rivolto un’attenzione particolare al mondo dei brand.

L’arrivo della Generazione Z, nei ruoli di decisori d’acquisto e gestori delle risorse aziendali cambierà il contesto dell’agire economico dell’impresa? Certamente sì, ci dicono le ricerche Eumetra MR sul segmento.

Ma anche tanti altri segmenti stanno mutando con altrettanta rapidità, dai Baby Boomer alle donne.

Il 2020 richiederà molta attenzione alle effettive velocità di mutamento dei mercati, dei rispettivi sistemi di aspettative e, in ultima analisi, dei singoli segmenti. Una attenzione maggiore di quella riservata nel 2019. Una attenzione che sarà di certo ben ripagata. Ne siamo certi, non è solo un augurio.

contributor
Sociologo, ricercatore sociale e di mercato, imprenditore. È presidente di Eumetra MR. È stato partner Eurisko, direttore generale, consigliere delegato di GfK Eurisko e consigliere di Assirm (Associazione degli Istituti di Ricerca Italiani). È socio Esomar (l’associazione globale dei professional della ricerca di mercato) dal 2009. Svolge attività pubblicistica su vari media e testate sui temi della ricerca di mercato, dell’innovazione e del cambiamento sociale.

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