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  • 19 Aprile 2024
  • Ultimo aggiornamento 16 Aprile 2024 12:31
  • Milano

Casa e mutui, perché tutti vogliono la surroga

I tassi fissi ai minimi storici stanno spingendo molte famiglie a cambiare il finanziamento

Casa e mutui, perché tutti vogliono la surroga

Casa, casa, casa. O meglio, mutuo, mutuo, mutuo. Il crollo degli indici IRS registrato nel corso del terzo trimestre dell’anno ha risvegliato l’interesse delle famiglie sui mutui, o meglio sulla loro rottamazione alla ricerca di un tasso basso da potersi tenere per tutta la vita del finanziamento.

SEI RICHIESTE ONLINE SU DIECI PER LA SURROGA

L’ultima “Bussola mutui” di CRIF (il bollettino trimestrale presentato con MutuiSupermarket.it che offre una panoramica aggiornata e completa delle tendenze in atto nel mercato italiano dei mutui residenziali e immobiliari) racconta come l’effetto risulti particolarmente evidente con riferimento al canale online, che rappresenta una vera e propria cartina di tornasole per l’osservazione delle dinamiche di domanda.

Il peso della componente di richieste che hanno come finalità la surroga passa infatti dal 39% registrato nel secondo trimestre al 60% del totale delle richieste raccolte durante il terzo trimestre.

“In maniera per certi versi inattesa, i nuovi livelli di minimo storico degli indici IRS registrati nel corso del terzo trimestre, rilanciano l’interesse da parte di privati e famiglie verso questi mutui che avevano spiegato in buona parte la contrazione di mercato del -14,5% registrata nel secondo trimestre dell’anno” commenta in una nota Stefano Rossini, fondatore di MutuiSupermarket.it.

MIGLIORANO LE OFFERTE

Stanno migliorando anche le offerte, in particolar modo con riferimento ai mutui a tasso fisso. Se gli spread per i prodotti a tasso variabile stanno rimanendo pressoché invariati, infatti, per questi ultimi è in corso una riduzione di circa 10 punti base rispetto al trimestre precedente.

Per una operazione di mutuo di 140.000 euro a 20 anni su un immobile da 220.000 euro, per esempio, i migliori spread per mutui a tasso fisso passano infatti da una media dello 0,5% sul secondo trimestre ad una media dello 0,4% sul terzo.

Ovviamente l’effetto combinato della diminuzione degli spread sui mutui a tasso fisso assieme alla riduzione di circa 40 punti base degli indici IRS nel corso del trimestre sta portando come conseguenza anche una maggiore domanda verso i mutui a tasso fisso che sul canale online è passato dal 72% del secondo trimestre all’83% del terzo trimestre.

E la spiegazione è presto detta: le famiglie cercano oggi di bloccare la rata del mutuo per sempre approfittando di tassi fissi a nuovi livelli di minimo storico.

UN SOSTEGNO AL MERCATO IMMOBILIARE

Questo aiuta anche a sostenere ancora il mercato immobiliare che ha ripreso la sua espansione negli ultimi quattro anni.

Finanziamenti meno onerosi sono un incentivo a decidere per l’acquisto anche se sembra più evidente la ricerca di una riduzione dei costi dei prodotti già in essere che dell’accensione di nuovi.

Il mercato immobiliare infatti cresce ma meno che in passato: +2,8% i prezzi medi del nuovo rispetto a un anno fa, mentre i prezzi dell’usato indietreggiano del 2,4% (soprattutto al sud).

“Gli immobili nuovi e ristrutturati costituiscono non più del 15% del transato” commenta in una nota Stefano Magnolfi, Executive Director di CRIF Real Estate Services. “Tale segmento, verso il quale la domanda mostra sempre maggiore interesse, risulta connotato da caratteristiche di performance energetica molto diverse dagli immobili esistenti e da cui anche l’offerta non può più prescindere.

Anche il settore bancario si sta attivando per rispondere alle esigenze “green” emergenti attraverso la messa a punto di policy di erogazione e prodotti specifici (mutui verdi) che comprendano, tra gli elementi considerati in sede di valutazione per la concessione del credito, anche la componente di prestazione energetica degli immobili”.

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