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  • 14 Novembre 2024
  • Ultimo aggiornamento 8 Novembre 2024 07:53
  • Milano

Se il negozio stimola il talento del consumatore

Gentle Monster, Fairwood eSports, Moncler, Freitag. Sempre più brand creano proposte alternative nei punti vendita per coinvolgere i consumatori in esperienze che oltrepassano servizio e prodotto

Se il negozio stimola il talento del consumatore

Sviluppare il proprio talento in un negozio. O meglio, trovare nel punto vendita di un brand a cui si è affezionati un luogo, una Masters House (una Casa di Maestri), un laboratorio sperimentale in grado di trasferire valori e creatività.

È così che i negozi stanno diventando un luogo di sperimentazione.

Tutto nasce dalle nuove esigenze dei consumatori. I retailer hanno compreso quanto sia necessario un approccio di questo tipo per unire al DNA del marchio che rappresentano anche l’unicità del messaggio che vogliono trasmettere, in linea con quello di cui hanno bisogno oggi i più giovani: creatività ed espressione del proprio Io.

Ecco, dunque, che i negozi diventano spazi molto più articolati e arricchiti rispetto al semplice “luogo di vendita”, assumendo molteplici sfaccettature tutte rivolte a renderli il luogo dove essere immersi e vivere profondamente il talento della marca o del retailer, uno spazio tra il reale e il virtuale dove non solo la visione, ma la creatività diventa l’elemento dominante.

IL CASO GENTLE MONSTER

Alcuni marchi hanno colto nel segno. Per esempio Gentle Monster, brand coreano di occhiali nato nel 2011, si propone sul mercato come estremamente avanguardistico attraverso forme di occhiali innovative e creative.

Ha trasferito questo cuore pulsante anche nella realizzazione dei suoi punti vendita che sono veri e propri contenitori unici di talento, tradotto in layout.

Ogni negozio è progettato per essere unico, e rappresenta una sempre diversa trasposizione di un ambito del mondo dell’arte.

A Beijing, per esempio, si rifà al surrealismo di Duchamp tradotto in chiave coreana. In questo modo, il negozio diventa più una installazione che accoglie all’interno il prodotto senza soluzione di continuità che un luogo del commercio.

A Shanghai, invece, si è aperto un nuovo capitolo del racconto narrativo del brand, legato al tema del “tredicesimo mese”, quello che bisognerebbe superare per evitare il tracollo dell’umanità.

Un concetto astratto e creativo che, trasferito all’interno delle mura del punto vendita, lascia la sensazione di entrare in una sorta di mondo post atomico. Con un particolare in più: la presenza del “Salon Project”, una sorta di evoluzione del salotto letterario francese dell’700, una factory dove fare networking e condividere idee.

Tutto questo ha a che fare con gli occhiali? Non con il prodotto in senso stretto, ma con la responsabilità del brand di coinvolgere il consumatore su un piano diverso di empatia e creatività. Una strategia utile a creare fidelizzazione e osmosi con il brand.

SE IL RETAILER COGLIE LE TENDENZE DEL CONSUMATORE

Se nel caso di Gentle Monster l’idea creativa nasce dal retailer per portare il consumatore in una sfera di esperienza nuova, può avvenire anche il contrario ovvero che il retailer colga delle tendenze dei consumatori per cavalcarle.

È il caso di Fairwood eSports, un nuovo punto vendita del secondo fast food cinese molto in voga anche ad Hong Kong.

Aperto alle culture straniere, offre menù particolari internazionali ed è sempre pieno di giovani. Ebbene, ha capito che poteva essere vincente l’idea di creare spazi e un luogo dove far trascorrere un “tempo comune” in cui dedicarsi a giocare insieme creando una vera e propria arena della competizione.

Ha aperto dunque un grande spazio dedicato agli eSport, ovvero videogames giocati a livello competitivo in aree completamente digitalizzate e interconnesse per un livello di esperienza altissimo, tanto che in previsione delle Olimpiadi 2020 è stata anche fatta una presentazione di queste gare in anticipazione di quanto avverrà in futuro con l’inserimento degli eSports nelle competizioni internazionali.

UN PROCESSO DA MILLE VOLTE

È un processo che ha mille volti, quello a cui stiamo assistendo.

Più vicini a noi, in Europa, il gruppo dell’abbigliamento Moncler ha avviato il progetto Genius con cui ha iniziato a elaborare i propri prodotti con creativi che hanno realizzato dei capi vicini a delle vere e proprie opere d’arte presentati in contest come sale museo e hangar.

A Zurigo, invece, esiste lo Sweat-Yourself-Shop, un nuovo format di Freitag – il famoso marchio di borse realizzate dai teloni dei camion riciclati – come un piccolo laboratorio artigianale dove è possibile realizzare da soli la propria borsa iconica.

Partendo dal modello base di shopper e prendendo atto che molti clienti chiedevano tonalità di colore particolari, il brand ha lanciato nel 2019 questo progetto, che consente una volta l’anno di realizzare una borsa a proprio gusto.

Il brand diventa un luogo della creatività del consumatore che a sua volta alimenta la creatività del brand.

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Ricercatrice senior, in Future Concept Lab approfondisce le tendenze della Distribuzione e dei settori del Beauty del Wellness e dei Servizi. Responsabile dell'Osservatorio della Distribuzione e del Consumo, conduce ricerche in diversi ambiti del consumo e coordina l’attività di consulenza strategica e formazione in LAB per clienti come UniCredit Group, Salmoiraghi&Viganò, Banca Carige, Arval, Panorama, Beiesdorf, Bulgari ed Esselunga. Coordina le Ricerche Qualitative e le attività relative al fieldwork e all’analisi dei risultati, come nelle ricerche Smemoranda, Marella, Barbanera, Inglesina. Laureata in Lettere Moderne, si sta specializzando in un Master di Socio-Psicoanalisi presso Ariele. Collabora come giornalista con alcune testate del settore dell’home-wear come CasaStile e Ambiente Cucina. È co-autrice dei volumi “Body Vision” (2004), “Living Trends” (2005), Consum-Autori (2008) e #Coolhunting Evolution (2018). Ha preso parte a Convegni in qualità di relatrice e svolge attività didattica presso Domus Academy, Istituto Marangoni e Politecnico di Milano sui temi legati alla domesticità e alla distribuzione.

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