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  • 26 Aprile 2024
  • Ultimo aggiornamento 23 Aprile 2024 12:29
  • Milano

Consumi di Natale 2021: la voglia di normalità

Un indice di fiducia altalenante, ma molto più positivo del 2020. E il bisogno di tornare a stare insieme. Così per queste feste, secondo Confesercenti, gli italiani spenderanno 238 euro a testa

Consumi di Natale 2021: la voglia di normalità

È lenta, graduale e non omogenea su tutto il territorio italiano. Ha avuto un balzo in avanti nel mese di settembre per poi rallentare a ottobre e novembre. La fiducia dei consumatori italiani verso il futuro segue in modo speculare il trend della pandemia da Covid-19 in cui siamo ancora immersi. E lo fa con un saliscendi di indici che, come mostra l’Istat, evidenziano tutta l’instabilità psicologica e sociale che sentiamo ogni giorno intorno a noi.

A settembre la ventata di ottimismo in corso aveva spinto l’indice di fiducia dei consumatori da 116,23 a 119,6 punti, a ottobre è poi sceso a 118,4 punti, a novembre ha perso ancora 0,9 punti arrivando a 117,5. Ma l’anno scorso, nello stesso mese, era a 98,1. È indubbio infatti (e sarebbe sbagliato non tenerne conto) che rispetto al 2020 la situazione sia ben diversa. Nei dodici mesi che ci precedono è iniziata la campagna di vaccinazione, sono gradualmente scomparsi i lockdown parziali da zone arancioni e gialle, il sistema sanitario nazionale è di gran lunga meno stressato. È dunque chiaro che tutti gli italiani abbiano voglia di riappropriarsi del Natale, con attenzione, ma cercando di non perdere un’altra festività da trascorrere in compagnia. E di tornare a spendere.

QUANTO SPENDEREMO

Dati recenti pubblicati da Confesercenti indicano infatti come l’incertezza generata dalla quarta ondata di contagi Covid-19 con l’interrogativo sulla portata e pericolosità della variante Omicron, non stia cancellando la voglia di festeggiare il Natale. Il sondaggio condotto dalla società di analisi SWG per l’associazione, rileva come gli italiani spenderanno in media 238 euro a persona tra regali e cibo.

Una cifra che nasconde andamenti differenziati tra loro:

  • il 17% conterrà le spese per i doni sotto i 100 euro;
  • un altro 16% spenderà tra i 100 e 200 euro;
  • un 16% si orienterà tra i 200 ed i 300;
  • a fare regali per più di 300 euro sarà solo il 20%.

Ma c’è anche un 11% che non farà doni e un ulteriore 20% che non ha ancora fissato un budget.

A macchia di leopardo e con le dovute differenze, lo stato di ansia è sceso. La fiducia nella vaccinazione che ormai copre la stragrande maggioranza della popolazione, fa sì che se nel 2020 il 60% degli italiani segnalava la prosecuzione della pandemia tra i problemi più preoccupanti, nel 2021 questa quota è scesa al 47%. Sono diminuiti anche i timori per la situazione economica dell’Italia (dal 46% al 34%), segnale di una progressiva ‘normalizzazione’ dello stato di emergenza in cui viviamo.

In compenso, cresce la preoccupazione per l’aumento dei prezzi, segnalata quest’anno dal 38% degli italiani, contro il 13% dello scorso anno. Un aumento che riguarda anche i consumi di energia su cui il Governo sta cercando di dare un supporto consentendo rateizzazioni alle fasce di popolazione meno fortunate.

COSA COMPREREMO

Il Natale comunque si trascorrerà in famiglia e secondo tradizione. Confesercenti fa sapere che al centro dei consumi natalizi tornano i libri, che sono i doni più gettonati, scelti come regalo dal 32%.

Il 31% degli italiani metterà invece sotto l’albero un capo d’abbigliamento, il 18% un accessorio e il 7% un paio di scarpe, per un totale del 56% delle indicazioni. Lo scorso anno le stesse tre categorie erano state segnalate dal 40% degli intervistati.

In terza posizione il regalo gastronomico, scelto dal 24% (era il 26% nel 2020). Mini-crescita invece per i vini – che passano dal 16 al 17% delle risposte degli intervistati – e per giochi/videogiochi e prodotti tecnologici, entrambi saliti al 16% dal 15% dello scorso anno.

La voglia di ritorno alla normalità anche nei consumi si vede anche da un altro dato che fornisce Confesercenti: il ritorno del consumatore nelle attività commerciali “fisiche”: sebbene l’online sia ancora il canale d’acquisto più gettonato – lo sceglie il 55%, in lieve calo dal 59% del 2020 – esplode la voglia di tornare a servirsi in un negozio di vicinato, intenzione manifestata dal 44% degli italiani contro il 17% dello scorso anno, quando la paura era una compagna quotidiana.

Ora bisogna sperare che le misure adottate proteggano il nostro Paese da nuovi pericoli sanitari ed economici per evitare che la fiducia conquistata scompaia nuovamente.

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