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  • 8 Maggio 2024
  • Ultimo aggiornamento 7 Maggio 2024 14:52
  • Milano

L’età agnostica: come spinge i consumi

È uno dei megatrend che secondo Euromonitor International nei prossimi 10 anni sarà determinante. Perché gli over 50 di oggi saranno sempre di più e più attivi e condizioneranno le scelte di acquisto

L’età agnostica: come spinge i consumi

La vecchiaia di oggi non è affatto uguale a quella di ieri. Al punto che secondo la società di ricerca internazionale Euromonitor gli over 50 rappresentano uno dei dieci megatrend che guideranno le scelte socioeconomiche e di consumo dei prossimi dieci anni, quando le società invecchieranno sempre di più e le persone vivranno sempre più a lungo.

CHI SONO

L’analisi è contenuta nel rapporto Top 10 Global Consumer Trends – 2019 e non lascia dubbi. In tutti i paesi del mondo, infatti, si registra un incremento di over 50: nel 2030 si stima che saranno circa 1 miliardo di persone nel mondo (su 8 miliardi totali).

Ad esempio, in Giappone, entro il 2025, è stato stimato che metà della popolazione avrà più di 50 anni, nel Regno Unito sarà circa il 40%, in Cina e negli Usa circa il 38%.

Euromonitor li definisce membri della cosiddetta “età agnostica”, dove cioè si è ancora alla scoperta di novità e si hanno le stesse ambizioni dei giovani.
Oltre a un mero fattore numerico, quello che sta cambiando, infatti, è soprattutto il modo in cui i nuovi over50 ragionano: i baby boomer (nati tra il 1946 e il 1964) non hanno più un atteggiamento passivo nei confronti dell’invecchiamento, soprattutto nei paesi più ricchi, con sistemi sanitari e condizioni sociali dignitose.

Ci sono molte cose in comune tra loro e le generazioni più giovani, a partire dalla cura della salute, dell’aspetto e del benessere per finire con la tecnologia: hanno spesso le stesse passioni dei millennials e cercano prodotti e servizi che li aiutino a restare giovani nella mente e nel corpo.

Un esempio per tutti: secondo Halfords, uno dei principali rivenditori di biciclette del Regno Unito, il 62% delle biciclette elettriche sono vendute a persone di età superiore ai 55 anni e i ciclisti più anziani sono anche ben informati sulla manutenzione, la riparazione di forature e il fissaggio dei parafanghi.

COSA VOGLIONO

A sostenere questo cambiamento è anche il fatto che, nel complesso, le generazioni più adulte si trovano in una situazione finanziaria più consolidata rispetto al resto della popolazione, e possono vantare un potere d’acquisto più alto in confronto alle altre fasce d’età.

Secondo Euromonitor, nel 2018 le persone di età compresa tra i 55 e 59 anni (molte delle quali lavorano ancora e hanno raggiunto posizioni di alto livello oltre in alcuni casi ad aver ricevuto in eredità buoni patrimoni) vantavano un reddito medio annuo di circa 17 mila dollari (circa 15 mila euro) ovvero il 28% in più delle altre fasce di età.

A un primo sguardo il dato può sembrare basso ma non lo è. Va considerato che si tratta di una media “globale” che abbraccia quindi i paesi più avanzati e quelli emergenti. Inoltre, questo livello di reddito crescerà del 26% entro il 2025, rendendo questo gruppo demografico un target sempre più interessante di consumatori.

IL CONTRIBUTO ATTIVO

Godersi la vita è infatti per loro una priorità. Ma non in modo passivo, tutt’altro. Il rapporto Euromonitor sottolinea come il 46% dei baby boomer intervistati ritenga di poter fare la differenza per il mondo attraverso le proprie scelte e azioni.

Questo atteggiamento positivo sottolinea il fatto che le persone non vogliano invecchiare “passivamente”, ma piuttosto continuare a contribuire alla società nel corso della loro vita mantenendosi giovani.

Il 35% dei baby boomer che oggi hanno tra i 54 e i 74 anni vogliono godersi la vita e non preoccuparsi del futuro. Questa percentuale è addirittura superiore a quella della generazione Z e vicina ai millennials (38%).

E lo scambio con le altre generazioni resta per loro molto importante. È per questo che anche dal punto di vista socio-demografico, c’è chi sta iniziando a pensare alla creazione di contesti che sostengano questo megatrend.

A Singapore, per esempio, la Kampung Admiralty ha lanciato il primo progetto di edilizia residenziale pubblica in cui centri per l’infanzia e over 65 possano convivere in un unico sviluppo integrato. Un “villaggio verticale”, che comprende monolocali per anziani ai piani superiori, servizi sanitari, sociali, commerciali e per i più piccoli ai piani inferiori, sostenendo e promuovendo così il legame intergenerazionale e l’invecchiamento attivo.

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