Gli italiani sono sempre più consapevoli del ruolo del packaging negli aspetti di tutela del Pianeta. Si pensi che tra le tematiche ambientali che più preoccupano gli italiani, gli effetti prodotti sull’ecosistema dalla plastica degli imballaggi è al primo posto (fattore citato da quasi 9 italiani su 10).
L’ultimo Osservatorio Nomisma dal titolo “Packaging del Largo Consumo”, presentato alla fine di gennaio, ha messo bene in evidenza come negli ultimi mesi sia aumentata la diffidenza degli italiani verso la plastica da fonte fossile e, parallelamente, sia diminuito il suo utilizzo, soprattutto nel momento in cui ci si accinge ad acquistare beni di consumo, a partire da quelli alimentari.
Il focus è sul packaging, che influenza moltissimo la componente di acquisto soprattutto oggi che l’ambiente è tornato a essere un elemento di interesse predominante se è vero, come evidenzia l’Osservatorio, che il 60% degli italiani chiede di reinventare l’economia garantendo una ripresa economica green e se il 28% dei consumatori ritiene che sia di fondamentale importanza incidere con azioni quotidiane per cambiare le abitudini di consumo in un’ottica sostenibile.
LE DECLINAZIONI DI SOSTENIBILITÀ
Non c’è dubbio che l’epidemia da Covid-19 abbia accelerato l’adozione di comportamenti sostenibili che sono diventati più costanti e resteranno stabili anche per il prossimo futuro grazie alla presa di coscienza che la natura, se bistrattata, può anche rivoltarsi contro il genere umano.
Vivere sostenibile, del resto, significa molte cose, a partire dal fatto di acquistare solo ciò di cui si ha bisogno ponendo un’attenzione massima alla riduzione dello spreco. Ma c’è di più.
Significa preferire prodotti bio o nati da processi realizzati con metodi sostenibili e significa portare a casa beni che abbiano un packaging leggero: al bando gli imballaggi pesanti, eccessivi e non eco-compatibili. Oltre il 57% degli italiani, anche nel 2021, ridurrà l’acquisto di prodotti con packaging in plastica vergine, il 59% preferirà acquistare prodotti con imballaggi sostenibili e il 67% senza eccessi di imballaggio.
LA SELEZIONE DEL CONSUMATORE
La garanzia di sostenibilità è oggi un importante driver di scelta anche del punto vendita. Basti pensare che un italiano su tre (33%) sceglie il punto vendita in cui fare spesa in base alle caratteristiche dei prodotti offerti mentre uno su cinque (20%) sceglie l’insegna in base alle loro caratteristiche di sostenibilità.
Gli aspetti green sono, inoltre, un elemento in grado di spostare la direzione di acquisto verso un bene piuttosto che un altro.
In questo contesto il packaging ricopre un ruolo di crescente centralità e rappresenta per il consumatore di oggi un vero e proprio fattore qualificante rispetto alla sostenibilità dei prodotti alimentari.
Per gli italiani, infatti, gli elementi che contribuiscono a rendere un prodotto sostenibile sono: il metodo di produzione (33%), il packaging (32%) e a seguire l’attività di responsabilità sociale di cui il brand si fa promotore (13%) oltre all’origine della filiera (22%) che più è verificabile e controllata e meglio è. Ma c’è di più: per un consumatore su due definire la sostenibilità complessiva di un prodotto è ormai una delle principali funzioni del packaging.
LA CONFEZIONE COME LUOGO DI INFORMAZIONI
Proprio alla luce del preminente ruolo che la sostenibilità ricopre nelle scelte di acquisto dei consumatori, gli italiani vogliono saperne di più. Se 1 italiano su 4 ritiene le informazioni di cui dispone insufficienti a valutare la sostenibilità dei prodotti che acquista, il 64% vorrebbe approfondire questi aspetti.
La comunicazione on pack diventa centrale, soprattutto se si pensa che il 75% degli italiani è solito ricercare le informazioni utili a valutare la sostenibilità dei prodotti leggendo l’etichetta. Quali strumenti ritengono più utili alla valutazione degli aspetti green? Indicazioni su come come riciclare il pack (e secondo Nielsen il 52% dei prodotti ancora non lo indica sulla confezione), se la produzione viene da fonti rinnovabili, se è stato ridotto l’uso della plastica e se si è risparmiata Co2 durante il processo produttivo.
IL NODO DEL PREZZO
Detto questo, c’è un aspetto che rischia di rendere vano l’effettivo successo di questa maggiore sensibilità e consapevolezza in termini di acquisto responsabile.
Il consumatore, infatti, per quanto riconosca che la sostenibilità sia una leva importante nell’acquisto, non ha intenzione di pagare di più per un packaging che risponda a queste caratteristiche. Soprattutto se non presenta i dati informativi ricercati. Ben il 53% degli italiani dichiara infatti di non essere disposto a farlo. Sebbene sia ancora un risultato molto alto, va segnalato che è inferiore all’ultima evidenza del maggio scorso quando la percentuale si assestava al 67%.
È tuttavia ancora troppo per cavalcare anche in termini di acquisto una cultura della sostenibilità in forte crescita. È dunque necessario individuare modalità di comunicazione sulle confezioni chiare ma semplici, così da consentire una scelta più motivata da parte del consumatore anche in termini di portafoglio.