Trasformare lo storytelling in storydoing, ovvero fare in modo che non solo se ne parli ma che si realizzi in azioni concrete. Stiamo parlando del consumo sostenibile, e questo è il concetto chiave emerso dalla tavola rotonda che ha fatto seguito alla presentazione della prima edizione di Agos Insights, la survey Agos sul tema dei consumi sostenibili che mira a diventare un punto di riferimento sulla conoscenza dei comportamenti dei consumatori, alla luce delle nuove tendenze relative alla sostenibilità.
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Non c’è dubbio, infatti, che gli italiani siano sempre più attenti a questo tema e agli stimoli ad esso collegati (tutti sanno di cosa si tratta e quanto sia importante). Ma è pur vero che tra il dire e il fare c’è ancora un gap importante soprattutto con le generazioni più avanti con l’età. E alla base di questo gap c’è una carenza comunicativa da parte delle imprese, che richiede ancora un processo lungo e che ha bisogno di tempo per arrivare a una piena efficacia.
Tutti questi temi sono stati sviscerati e analizzati nella ricerca Agos Insights da Ludovico Mannheimer, Senior Market & Digital Researcher di Eumetra, con un approfondimento particolare sul ruolo della Generazione Z con Francesco Morace, presidente di Future Concept Lab, sull’economia circolare e del riciclo con Fabio Iraldo e Massimo di Domenico, Docenti della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e sul ruolo della tecnologia con Alessandra Lucks e Filippo Frangi, Direttore e ricercatore dell’Osservatorio Startup Intelligence del Politecnico di Milano.
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LEGGI QUI GLI APPROFONDIMENTI:
– ECONOMIA CIRCOLARE E DA RICICLO: CROCE E DELIZIA DEL NOSTRO PAESE
– GENERAZIONE Z: IL FUTURO SOSTENIBILE È NELLE SUE MANI
– INVESTIMENTI, TECNOLOGIA E SOSTENIBILITA’: IL CONSUMATORE RINGRAZIA
IL RISPARMIO ECONOMICO MUOVE I COMPORTAMENTI
Quanto emerso in Agos Insights offre tantissimi spunti di analisi su come gli italiani stanno approcciando la sostenibilità nei loro comportamenti quotidiani. Si parte ad esempio da un dato che è di buon augurio: il 71% dichiara di aver modificato i propri comportamenti in casa e ben il 69% ha adattato le proprie abitudini ai fini di un maggior risparmio energetico, anche perché (in questo caso) la sostenibilità è collegata al tema della riduzione delle spese oltre che al minor impatto ambientale. E questo è un aspetto assolutamente non secondario.
IL BISOGNO DI CONSULENZA DA PARTE DELLE AZIENDE
Il risparmio e la convenienza economica sono alla base delle scelte sostenibili dei consumatori. Non è un caso che gli italiani siano molto interessati alle potenzialità di miglioramento della classe energetica di casa (90%) e degli elettrodomestici (94%). Eppure, se la maggioranza sa di cosa si parla quando ci si riferisce alla classificazione energetica, non sono altrettanti quelli che si rendono conto dell’impatto dell’utilizzo degli elettrodomestici in bolletta (ne è consapevole solo il 38%) o che sono a conoscenza della classe energetica del proprio immobile (51%).
Dalla ricerca emerge infatti una forte richiesta da parte dei consumatori di consulenza da parte delle aziende e dei rivenditori, l’àncora di salvezza a cui attaccarsi quando serve un aiuto per capire le differenze tra una soluzione tradizionale e una soluzione green.
I COSTI E LA FIDUCIA NELL'INNOVAZIONE TECNOLOGICA
Uno dei freni alla modifica delle abitudini in ottica sostenibile è rappresentato dal fatto che comportarsi in modo autenticamente sostenibile ha spesso un costo significativo.
Le generazioni più in difficoltà sotto questo punto di vista sono quelle dai 30 ai 50 anni alle prese con stipendi che non sempre consentono comportamenti più virtuosi.
Di certo sarà l’innovazione tecnologica all’interno delle aziende e al servizio della sostenibilità a rendere nel tempo anche più accessibili i beni green evitando ai consumatori quell’eccesso di costo che oggi bene o male caratterizza ogni tipo di produzione “sostenibile”.
I GIOVANI, LA CHIAVE DELLA SVOLTA
Per far diventare la sostenibilità uno “storydoing” e non solo uno storytelling bisogna puntare sui giovani, su quella GenerazioneZ che la ricerca Agos Insights fa emergere come la più “coerente” nel cercare di far corrispondere all’ideologia i fatti. Per loro è superfluo ribadire l’importanza del tema perché fa parte della loro vita, è intrinseco alla loro esistenza. Hanno bisogno di trovare soluzioni per il loro futuro, non certo di perdere tempo in altre chiacchiere.
Anche per questo, come risulta dalla ricerca, sono i più aperti a tutto ciò che è economia circolare, una metodologia di consumo apprezzata dal 78% degli italiani ma applicata realmente soprattutto dai più giovani che la considerano parte integrante della loro vita e un’approccio alla produzione e all’uso dei beni quotidiani del tutto “normale”.
E considerando che saranno proprio loro i “consumatori del futuro”, è importante capire come la pensano e cosa chiedono. Nel presentare i risultati della ricerca, infatti, Francois Edouard Drion, managing director e ceo di Agos, ha sottolineato l’importanza (per Agos ma anche per i suoi partner) di conoscere bene il mercato e “i principali temi di interesse comune tra cui lo sviluppo dell’economia circolare e del riciclo, il ruolo del singolo consumatore nella costruzione del futuro sostenibile e quello dell’evoluzione tecnologica nelle scelte di sostenibilità dei consumatori stessi”. Solo un’adeguata conoscenza del mercato consente alle aziende di poter fare adeguatamente la loro parte.