Nel caso invece di un lockdown per altri due mesi e dunque fino alla fine di giugno, la riduzione dei consumi sfiorerebbe il 10% (-9,9%) con poco meno di 900 mila occupati coinvolti, di cui 103 mila non regolari “per un totale di 20,8 miliardi di retribuzioni” spiega l’Istat.
Questo secondo scenario avrebbe effetti più pervasivi tra i settori economici, coinvolgendo anche la produzione di beni di consumo, dei servizi alla persona (entrambi -3,6%) e dei servizi professionali (-3,4%).
In particolar modo, sarebbero fortemente colpiti i settori della cultura (-16,4%) e dell’intrattenimento (-12,7%), oltre al commercio al dettaglio (-6,7%).