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  • 5 Ottobre 2024
  • Ultimo aggiornamento 30 Settembre 2024 12:43
  • Milano

Domanda di prestiti: cosa sta cambiando

A giugno il 2% in meno di richieste. Resta positivo il bilancio del semestre: + 5,3%. Forte crescita dei prestiti personali (+21,7%).

Domanda di prestiti: cosa sta cambiando

Il mondo dei finanziamenti alle famiglie italiane è in salute. Ma nel mese di giugno si è preso una piccola pausa.

Dall’aggiornamento al I semestre del Barometro CRIF sul credito alle famiglie italiane (Fonte EURISC – il Sistema di Informazioni Creditizie gestito da CRIF) emerge una dinamica positiva che segna un +5,3%. Tuttavia, guardando al singolo mese di giugno si nota che dopo sei mesi di corsa al credito si registra il primo stop con una contrazione dell’1,9%.

La paura di recessione e i tassi di interesse cresciuti in seguito alla politica monetaria restrittiva e all’inflazione galoppante hanno sicuramente influito nel generare un atteggiamento più attendista da parte delle famiglie. Solo quelle veramente in difficoltà si sono spinte verso una domanda di credito.

QUANTO, COME E CHI CHIEDE CREDITO

L’importo medio richiesto si è mantenuto stabile in questi mesi a 8.553 Euro (in linea con lo stesso periodo del 2022).
Nel solo mese di giugno però è leggermente cresciuto: +3,7%, per un valore di 8.656 euro.

Dunque meno finanziamenti richiesti ma di importo leggermente superiore.

Nel dettaglio, a essere diminuita è la domanda di finanziamenti finalizzati: – 4,9% rispetto al corrispondente periodo del 2022. Aumenta invece in modo radicale la richiesta di prestiti personali:  +21,7%.

Le famiglie hanno dunque bisogno di liquidità per le spese ricorrenti.

Per quanto riguarda l’importo medio per entrambe le forme tecniche si registra una contrazione: per i prestiti finalizzati abbiamo un -3,1% (5.926 euro), mentre i prestiti personali hanno visto una contrazione del 5,6% che ha portato il valore medio ad assestarsi a 11.878 euro.
L’analisi della distribuzione delle richieste per fascia di importo del finanziamento conferma che nel I semestre 2023 le preferenze degli italiani si sono concentrate nella classe inferiore ai 5.000 euro, che arriva a spiegare il 53,3% del totale.

Dall’analisi della distribuzione per durata dei finanziamenti si evince che, anche in questa prima metà dell’anno, quasi un finanziamento su due preferisce piani di rimborso superiori ai 5 anni, con una quota pari al 27,9% del totale.

Osservando, infine, la distribuzione delle istruttorie di credito in relazione all’età del richiedente, il Barometro CRIF evidenzia come nei primi 6 mesi dell’anno sia stata la fascia compresa tra i 45 e i 54 anni a risultare maggioritaria, con una quota pari al 24,2% del totale, seguita da quella tra i 35 e i 44 anni, con il 21,2%.

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