Continua ad allargarsi la forchetta tra chi oggi mette se stesso al centro delle proprie scelte di consumo e chi mette al centro l’ambiente e il futuro di tutti, tra chi ha una visione ego-riferita del domani e chi no. In ogni caso, il livello di aspettativa dei consumatori nei confronti delle aziende si è alzato in modo trasversale. Non ha usato mezzi termini Remo Lucchi, presidente dell’advisory board di Eumetra MR, durante il webinar “Sliding doors, come uscire dall’emergenza al di là della pandemia” organizzato dalla società di consulenza proprio per fare il punto sui cambiamenti avvenuti negli ultimi mesi sul cittadino-consumatore.
Questo gap tra il primo tipo di consumatore e il secondo si è ampliato con la pandemia. E le differenze tra i “somewhere” e gli “anywhere” (termini con cui vengono classificate le due tipologie di consumatori) sono diventate ancora più marcate. “Per i primi, il sistema socio-economico si deve occupare di loro hic et nunc, perché la loro preoccupazione è sull’oggi” ha spiegato Lucchi.
Al domani non pensano, perché spesso non hanno abbastanza risorse per poterlo fare. Vedono via via peggiorare la loro situazione socio-economica, tendono a risparmiare il più possibile, vivono di un precariato costante. Acquistano e consumano solo beni che rispondono a un bisogno fisico concreto.
“Per i secondi, invece, la preoccupazione è il futuro, chi se ne occupa e in quale direzione. È una categoria sociale che, consapevole delle mancanze e della lentezza del settore pubblico e dello Stato, si rivolge alle aziende perché provvedano al loro futuro attraverso azioni di responsabilità sociale e non solo” aggiunge.
L’AMBIENTE AL CENTRO
Ed è proprio il ruolo delle aziende ad assumere oggi un’importanza sempre più centrale anche nella sensibilizzazione verso la cura dell’ambiente e la sostenibilità. Anna Tagliabue, partner di Eumetra MR, ha ricordato come nel settore del largo consumo è da tempo che si parla di queste tematiche. Quello che è cambiato oggi, anche in seguito alla pandemia, è che è aumentata la consapevolezza di molti consumatori di essere parte di un sistema per cui la sostenibilità non è più solo un tema etico e valoriale ma ha una funzione pragmatica. “Il consumatore oggi si sente al centro di questo percorso di relazioni tra ambiente e prodotto” ha spiegato Tagliabue.
Ma perché questa relazione funzioni in modo ottimale, devono verificarsi tre presupposti:
- deve esserci credibilità, ovvero un pensiero positivo sul fatto che l’azienda è legittimata a parlare di sostenibilità, che ha le carte per farlo, che ha i servizi che certificano quanto dice;
- deve esserci efficacia, ovvero coerenza e sinergia tra le operazioni pro sostenibilità e l’identità dell’azienda;
- deve esserci una convenienza, ovvero il consumatore deve percepire un vantaggio finale per se stesso nel perseguire certi scopi.
Oltre al mondo del largo consumo, un altro importante settore in cui tutto questo emerge è quello della casa. Rosanna Savoldelli, direttore ricerche di Eumetra, ha infatti spiegato come dall’ultima ricerca Eumetra Green home / Smart home appena pubblicata, emerge che il 70% degli italiani durante la pandemia ha apprezzato la casa come luogo in cui vivere e il 40% afferma di voler mantenere come permanenti i cambiamenti intervenuti migliorando la casa anche sotto il profilo energetico grazie soprattutto agli incentivi messi in campo dal Governo
OBIETTIVO PERSONALIZZAZIONE
Oltre ad essersi avvicinato ai temi della sostenibilità, il consumatore nell’ultimo anno e mezzo ha scoperto anche un modo nuovo di vivere l’intrattenimento aumentando a dismisura l’uso di smartphone, tablet e tv durante le chiusure da pandemia.
Ludovico Mannheimer, senior market researcher di Eumetra MR ha infatti spiegato come soprattutto la Generazione Z stia cercando sempre più una condivisione virtuale delle proprie attività del tempo libero. “I più giovani guardano una serie tv, la commentano con chi è lontano, usano i social per dare un significato a quello che guardano e non solo per mettersi in vetrina”.
Ma c’è di più. “La voglia oggi è di essere sempre più protagonisti e ricevere una personalizzazione della offerta se possibile suggerita dalle stesse aziende”. Anche in questo caso, dunque, le aspettative verso i brand di riferimento sono molto alte e richiedono un alto livello di fiducia tra consumatore e azienda. Un livello di fiducia da conquistare con la credibilità, l’efficacia e la convenienza della proposta.