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  • 9 Dicembre 2024
  • Ultimo aggiornamento 2 Dicembre 2024 10:27
  • Milano

Pubblicità e consumi: così la comunicazione va a segno

Sono circa 33mila gli stimoli pubblicitari a cui si viene sottoposti ogni giorno. In una società sempre più iperconnessa, ecco quanto sono efficaci spot e slogan sui consumatori

Pubblicità e consumi: così la comunicazione va a segno

Ogni giorno vengono investiti mediamente 23,9 milioni di euro nella comunicazione pubblicitaria. Secondo lo studio di Next14, intitolato “Media Reach & Attention Budget”s, viviamo in un’epoca in cui riuscire a calamitare l’attenzione del consumatore con spot e micro stimoli pubblicitari è sempre più difficile e importante per influenzarne gli acquisti generando un ricordo del brand.

La presenza invasiva della pubblicità, infatti, è in aumento: la creazione di più mondi e realtà virtuali espone tutti a una quantità di messaggi maggiore.

STIMOLI PUBBLICITARI E AMBIZIONI DI CONSUMO

“La pubblicità ha spinto questa gente ad affannarsi per automobili e vestiti di cui non hanno bisogno. Intere generazioni hanno svolto lavori che detestavano solo per comperare cose di cui non hanno veramente bisogno”. Era il 1996 quando, con questa frase un po’ cinica ma profetica, lo scrittore americano Chuck Palahniuk pubblicava il suo bestseller “Fight Club”.

In effetti le cose non sono andate troppo diversamente. E oggi, tra mondo reale e mondo virtuale, sono circa 33 mila gli stimoli giornalieri pubblicitari a cui veniamo sottoposti.

Ogni individuo è infatti un consumatore “bersaglio” 24h su 24h, che sia sul divano di casa di fronte alla tv, in metropolitana con il cellulare in mano, o davanti a un cartellone pubblicitario.

Quanto emerge dallo studio di Next14 è che, in media, considerando tutti i mezzi di comunicazione, ogni 75 minuti del nostro tempo viene generato un ricordo pubblicitario. Per “ricordo” si intende la capacità di una persona di interiorizzare in modo spontaneo un annuncio a cui è stato sottoposto nell’ora precedente e di associarlo al brand inserzionista.

ZAPPING E ATTENZIONE PUBBLICITARIA

E non ci salva neanche lo zapping televisivo. Secondo una recente indagine Ipsos il “cambio di canale” in realtà è meno utilizzato di quanto si pensi: i programmi tv vengono interrotti per passare a programmi diversi solo da 1 persona su 4, mentre le pause di ascolto all’interno dello stesso programma arrivano da 1 persona su 3 (23% vs 34%).
Ma c’è di più. Anche se il 43% delle persone che non fa zapping durante le pause interne al programma, distoglie gli occhi dallo schermo la pubblicità lavora lo stesso. Non guardare uno spot, infatti, non significa non esserne bersaglio: jingle o slogan colpiscono lo spettatore rimanendo ricordi sopiti nella memoria anche senza un supporto visivo.

I MEZZI DI COMUNICAZIONE EFFICACI

La TV rappresenta il mezzo più veloce per generare un ricordo: bastano 52 minuti di attenzione, rispetto ai 69 da dedicare a un prodotto cartaceo, agli 84 del web, ai 95 della radio, agli oltre 133 delle app (non favorite dal meccanismo di scroll) e ai 136 derivanti dalla pubblicità che si riceve quando si è fuori casa (out-of-home advertising, Ooh).

Se si considerano tutti i mezzi analizzati, sono dunque 4,1 milioni i potenziali ricordi pubblicitari generati ogni ora, un dato questo che conferma quanto sia fondamentale il ruolo della comunicazione pubblicitaria e del perché le aziende investano grandi budget.

Per questo motivo gli investimenti pubblicitari non calano, al contrario, che siano online o offline, aumentano soprattutto su determinati media.

Il mezzo più costoso in termini di investimenti pubblicitari resta il cartaceo, dove generare un ricordo in mille persone costa circa 265 euro, seguito dalle app con 210 euro, il web con 164 euro, l’Ooh con 129 euro, la TV con 119 euro, la radio con 63 euro.

A livello di investimenti lo studio Next14 viene in soccorso mostrandoci come ogni giorno vengono investiti mediamente 23,9 milioni di euro nella comunicazione pubblicitaria, con una preferenza nella fascia oraria del cosiddetto “prime time”, la prima serata, con circa 1,3 milioni di euro all’ora: è il momento più prezioso della giornata sia a livello economico che di attenzione durante la quale il costo medio di mille ricordi generati dall’esposizione ai mezzi mediatici esaminati può arrivare fino a 241 euro.

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