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  • 5 Ottobre 2024
  • Ultimo aggiornamento 30 Settembre 2024 12:43
  • Milano

Frodi creditizie: un fenomeno che cresce ma che possiamo contrastare

Secondo l'Osservatorio realizzato da CRIF-MisterCredit nel 2019 i casi sono stati il 19,7% in più. Ecco come si muovono i truffatori e quali profili preferiscono "rubare"

Frodi creditizie: un fenomeno che cresce ma che possiamo contrastare

L’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio sulle Frodi Creditizie e i furti di identità realizzato da CRIF-MisterCredit evidenzia che nel 2019 in Italia i casi rilevati siano stati oltre 32.300 per un danno stimato che supera i 150 milioni di Euro.

Con quasi 90 casi al giorno le frodi creditizie continuano infatti a rappresentare un pericolo, anche perché la loro evoluzione è continua e veloce.

Rispetto all’anno precedente il loro numero risulta in ulteriore crescita del +19,7% ma al contempo è diminuito l’importo medio (-5,9%), attestatosi a circa 4.650 euro, a dimostrazione che le organizzazioni criminali ormai non disdegnano nemmeno le operazioni fraudolente su beni di importo più contenuto.

Nei primi mesi dell’anno, inoltre, questo fenomeno criminale è ulteriormente aumentato del 5% prima che il lockdown disposto dal Governo attenuasse la dinamica nel successivo bimestre (-12,8%), in virtù della drastica riduzione degli spostamenti delle persone e la temporanea chiusura della quasi totalità degli esercizi commerciali.

COSA PREFERISCONO I TRUFFATORI

I truffatori preferiscono nell’ordine:

  • i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi come, ad esempio, auto, moto, articoli di arredamento, elettronica ed elettrodomestici, che rappresentano la metà del totale e presentano un importo medio pari a 5.500 euro.

  • le carte di credito: rappresentano il 30,7% del totale dei casi e si prevede che la dinamica continui ad accentuarsi durante l’anno per il grande sviluppo che sta avendo l’e-commerce. 

  • i prestiti personali, che pesano per il 9,2% del totale ma, soprattutto, vedono crescere del +88% il valore economico delle perdite stimate.

Più nel dettaglio dei beni e servizi acquistati con un finanziamento ottenuto in modo fraudolento, quasi un terzo ha per oggetto elettrodomestici ma una quota significativa riguarda anche i comparti auto-moto (11,8% del totale), elettronica, informatica e telefonia (8,6%) e arredamento (8,4%).

L'IDENTIKIT DEL TRUFFATO

Relativamente all’importo dei finanziamenti ottenuti in modo fraudolento, se la media complessiva risulta pari a circa 4.650 euro, nel 21,3% dei casi il valore risulta compreso tra 1.550 e 3.000 euro, mentre nel 20,3% è inferiore ai 1.500%. Nel 18,1% dei casi, però, supera i 10.000 euro.

Dall’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio CRIF – Mister Credit emerge che, ancora una volta, la maggioranza delle vittime sono uomini (61,2% dei casi) mentre la fascia di età più colpita è quella degli under 30, con il 23,8% del totale. Seguono la classe compresa tra i 41 e 50 anni, con il 23%, e quella tra 31 e 40 anni, con il 21,2%.

Riguardo la regione di residenza, la ripartizione dei casi mostra una maggiore incidenza del fenomeno in Campania (che con quasi 5.000 casi vanta un peso del 14,5% sul totale), in Lombardia (12,6%), in Sicilia (11,5%) e Lazio (10,8%). L’incremento più consistente, però, si registra in Molise (+59,8%), in Umbria (+25,9%), Basilicata (+16,0%) e Sicilia (+13,1%).

COME SI MUOVONO I TRUFFATORI

Analizzando gli alert sui documenti identificativi segnalati sui servizi di prevenzione frodi gestiti da CRIF (e le banche dati SCIPAFI), emerge che:

  • nell’81,7% dei casi i frodatori hanno utilizzato una carta di identità falsa o contraffatta; nel 16,1% dei casi una patente; nell’1,8% un passaporto e nello 0,3% un permesso di soggiorno.

  • Per lo più si tratta di documenti appartenenti a soggetti realmente esistenti e solo in percentuali minori non riconducibili a nessuno (1,5% per le carte d’identità, 4,4% per le patenti, il 21,6% per i passaporti, lo 0,2% per i codici fiscali).

  • Se da un lato il 53,1% dei casi di truffa viene scoperto entro 6 mesi, dall’altro lato continuano ad emergere frodi commesse anche fino a cinque anni prima. Queste ultime, in particolare, rappresentano il 14,1% del totale e risultano in costante crescita.

COSA FARE PER DIFENDERSI

È dunque un fenomeno verso il quale è necessario continuare a non abbassare la guardia. Quello che è però importante è capire che spesso la vulnerabilità alle frodi è accresciuta da comportamenti a rischio delle vittime, ad esempio con la disinvolta pubblicazione sul web e sui social di dati anagrafici e identificativi o informazioni personali che possono essere utilizzate dalle organizzazioni criminali per ricostruire false identità.

Per questo è indispensabile che i consumatori pongano la massima attenzione per proteggere adeguatamente la propria identità digitale, attivino un sms di allerta per controllare le transazioni con la carta di credito e sistemi che avvisano tempestivamente nel caso i dati personali vengono utilizzati per chiedere un finanziamento o se stanno indebitamente circolando sul web.

contributor
Beatrice Rubini dirige dal 2006 la divisione di CRIF dedicata ai servizi ai privati, che include da un lato la linea di servizi a valore aggiunto Mister Credit e dall’altro la gestione delle istanze dei consumatori. Beatrice era entrata nell’area di Credit Bureau Services di CRIF nel 1997, nell’ambito della quale si è occupata di coordinare alcuni gruppi di lavoro sul tema della prevenzione delle frodi. Laureata in Economia presso l’Universita’ di Bologna, prima di entrare nel gruppo CRIF ha lavorato per SOPAF

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