C’è un gruppo di individui che ancora non può essere definito una vera e propria generazione ma che di fatto sta acquisendo un’importanza crescente per tutto il mondo del marketing e della comunicazione: è quello dei bambini nati dal 2010 in poi e che oggi hanno tra 0 e 9 anni.
Stiamo parlando di 1,3 miliardi di persone nel mondo (il 18% del totale), 5,6 milioni in Italia (9% del totale).
NEXT GENERATION
Non possono essere ancora chiamati “generazione” perché per essere tale non basta l’anno di nascita ma serve aver vissuto nel medesimo momento di vita uno o più eventi sociali, culturali, economici, tecnologici tanto importanti da generare un nuovo pensiero, una stessa visione del futuro e un comune sistema valoriale.
Pur tuttavia su di loro già si concentrano le attenzioni e gli studi di chi ha capito in che modo potranno influire su economia, società e cultura.
Chiamiamola allora per convenzione “Generazione Alpha” o “Next Generation”, come qualcuno già ha iniziato a fare anche per differenziarla dalle vere e proprie generazioni, la Z (Centennials) degli attuali adolescenti, la Y (Millennials) dei trentenni e la X dei quarantenni.
CHI SONO
I più piccoli rappresenteranno nel 2050 il 43% della popolazione italiana: saranno 27,5 milioni di individui.
È necessario iniziare a comprenderli da subito per poter indirizzare campagne di marketing e prodotti efficaci per i bambini di oggi e per i ragazzi di domani.
Ma chi sono e cosa vogliono questi baby consumatori?
Di loro sappiamo che rappresenteranno la prima generazione caratterizzata da:
- un costante effetto degli algoritmi e dell’Intelligenza Artificiale;
- un impatto nativo della tecnologia sullo sviluppo mentale e personale tra cui l’Internet of Things;
- un ambiente di crescita individuale caratterizzato da crisi economica, culturale, frammentazione sociale, azzeramento dei limiti informativi e di comunicazione;
- la predominanza di India e Cina in termini di leadership politica, culturale ed economica con conseguente variazione dei modelli di riferimento non più occidentali ma asiatici.
Di certo hanno avuto un’influenza genitoriale molto diversa da quella delle generazioni precedenti, fatta di persone che hanno sperimentato sulla propria pelle instabilità lavorativa, la vacuità delle aspettative future e allo stesso tempo una maggiore apertura al cambiamento.
Così come nella scuola sono stati molto più attivi e partecipi al processo formativo di quanto non accadesse in passato.
A COSA PUNTARE
Tutto questo genera un profilo sociale dei futuri consumatori adulti ancor più attivo dei precedenti: i bambini di oggi hanno in potenza maggiori capacità dei bambini di ieri in quanto a facoltà mentali, in problem solving (dai due anni di età interagiscono con device, con gli oggetti e con l’ambiente in modo autonomo), in multitasking e specializzazione.
Queste attitudini di base dovranno ispirare le strategie di prodotto, di delivery e di comunicazione dei brand ai quali la Generazione Alpha chiederà supporto, assistenza e amplificazione delle loro capacità individuali, uniche e personali.