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  • 23 Novembre 2024
  • Ultimo aggiornamento 22 Novembre 2024 15:09
  • Milano

Il consumatore vulnerabile: cosa serve per difenderlo

Nuove regole, consapevolezza degli enti preposti alla sua tutela, educazione finanziaria. Solo così il cittadino può vedere maggiormente tutelati i propri diritti. In un mondo che cambia, a volte, troppo velocemente

Il consumatore vulnerabile: cosa serve per difenderlo

Dal 1 gennaio 2024, quando si aprirà la liberalizzazione del mercato energetico, oltre 600 aziende andranno all’assalto dei consumatori per farli diventare loro clienti.
Il Registro delle opposizioni (ve ne abbiamo parlato qui) che doveva limitare il marketing telefonico, funziona poco.
Il diritto alla privacy è ormai una chimera.
Le truffe informatiche, soprattutto in campo finanziario, sono all’ordine del giorno.

Queste quattro situazioni hanno un fattor comune: il consumatore, visto come soggetto vulnerabile. E qualcuno, oggi, deve aiutarlo a difendersi nel modo migliore possibile per sopperire alla sua incapacità (o impossibilità) di far valere i propri diritti in relazione alla qualità dei prodotti e dei servizi che acquista, dei prezzi applicati, della tutela della sua privacy.
Tutte queste questioni si sono cristallizzate nel tempo e sono tutt’oggi aperte. Negli ultimi anni, infatti, con l’evoluzione digitale e tecnologica, con i grandi cambiamenti nello stile di vita e nei consumi, si sono messe in discussione le certezze acquisite nel tempo e le tutele che si erano consolidate. 
 

RINNOVARE LE NORME

Il codice del consumo, l’insieme delle norme che presiedono alla difesa del consumatore, è infatti fermo al 2005. Gli oltre 140 articoli che contiene e che riguardano tutti gli aspetti del consumo (dall’informazione alla possibilità di farsi giustizia passando anche attraverso le conciliazioni) sono oggi in parte vetuste. Dopo la grande crisi economica del 2008, dopo la pandemia, l’accelerazione repentina dell’innovazione tecnologica, la guerra russo-ucraina e la crisi energetica e di risorse che ne è seguita, gli stili di vita e il sistema di relazioni tra i cittadini e il mondo dei consumi sono radicalmente cambiati.

Soprattutto la grande evoluzione tecnologica ha portato a nuove opportunità ma ha anche esposto il consumatore a pericoli nuovi, tra cui l’utilizzo improprio dei dati e la loro strumentalizzazione da parte delle grandi piattaforme digitali diventate ormai più potenti degli Stati e di molte istituzioni internazionali.

IL CAPITALISMO DELLA SORVEGLIANZA

Ci troviamo infatti nell’era del “Capitalismo della sorveglianza” ed è facile disorientarsi, in questo contesto, per difendere veramente i propri diritti.
A questo si aggiunge che la stessa evoluzione tecnologica e digitale sta creando una situazione di emarginazione di una parte della società. Questo riguarda sia quanti hanno problemi di tipo economico e sociale (difficoltà di connessione alle reti o di reperimento di device adeguati) sia quanti non sono in grado di avere una cultura e una consapevolezza del mondo digitale.

Infine, c’è da aggiungere che una parte della popolazione è a rischio truffe informatiche, un problema che un tempo riguardava solo categorie meno “informate” e più vulnerabili, ma che oggi è arrivato a un livello di sofisticatezza tale da raggiungere anche consumatori più edotti rendendo meno facile la propria autotutela.  

L'IMPORTANZA DELLA CONSAPEVOLEZZA

Per questo è auspicabile tenere alta l’attenzione su questi temi. Sarebbe importante, per esempio, aggiornare le norme giuridiche, definirne di nuove che possano delimitare i comportamenti degli intermediari finanziari inserendo obblighi informativi per far capire i rischi a cui il cittadino va incontro e vanno aumentati i controlli di vigilanza. Il cittadino deve sapere anche chi deve far rispettare le regole e in che modo le Authority, tra cui Banca d’Italia e Consob, sono chiamate a farlo.

Infine, è necessario migliorare un triste primato che interessa l’Italia da troppo tempo: il basso livello di educazione finanziaria e digitale, in cui siamo agli ultimi posti in Europa.

contributor
Sergio Veroli è il Presidente di Consumers’ Forum da luglio 2018. Per dieci anni Vice Presidente di Federconsumatori, è stato Presidente di Consumers’ Forum anche dal 2009 al 2012. È stato per lungo tempo in Banca d’Italia come Segretario Generale FISAC- CGIL, con delega su Authority e Banche Centro-Sud. E’ stato anche segretario nazionale NIDIL-CGIL (Sindacato Nuove Identità del Lavoro).

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