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  • 27 Aprile 2024
  • Ultimo aggiornamento 23 Aprile 2024 12:29
  • Milano

Luce, gas, mercato tutelato e mercato libero: cosa cambia dal 2024

Al via la transizione a partire da gennaio. Il passaggio coinvolgerà circa 10 milioni di utenti a eccezione di quelli “vulnerabili”. Da oggi i consumatori potranno scegliere a quale fornitore affidarsi.

Luce, gas, mercato tutelato e mercato libero: cosa cambia dal 2024

Dal 2024 per tutti i proprietari o affittuari di case inizia la “rivoluzione” del mercato libero sia per la fornitura di energia elettrica che per quella di gas. Le date da evidenziare sul calendario sono orami prossime e sono appena state aggiornate dall’ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente: il 10 gennaio 2024, giorno in cui cesserà la tutela da parte dello Stato sul prezzo del gas, e il 1° luglio 2024 per quanto riguarda l’energia elettrica.

LE DIFFERENZE E I CONSUMATORI COINVOLTI

Diversi studi attestano che Il 25% degli italiani non sappia dire con certezza se il proprio contratto li inserisca nel mercato libero o tutelato.
Occorre, quindi, fare chiarezza.

Il mercato tutelato è un mercato in cui le tariffe di luce e gas sono stabilite dall’ARERA sulla base delle condizioni di mercato. Di conseguenza i prezzi sono uguali per tutti i clienti indipendentemente dal fornitore scelto.

Nel mercato libero, invece, i fornitori sono in concorrenza tra loro e quindi sono “liberi” di personalizzare le offerte. Così facendo i consumatori hanno la possibilità di scegliere l’offerta che reputano migliore per le loro esigenze.

Il passaggio dal mercato tutelato a quello libero vale per tutti fatta eccezione per i cittadini considerati “vulnerabili” che godranno di un “paracadute”, rappresentato dal “servizio di tutela della vulnerabilità”. A rientrare in questa categoria sono persone con risorse economiche minime, con disabilità, residenti in strutture temporanee causa calamità naturali e infine tutti gli over 75.

COSA SCEGLIERE

Scegliere se restare nel mercato tutelato o passare al libero dipende da fattori che possono cambiare in base ai consumi quotidiani e alle necessità specifiche di ciascun consumatore.

Di base non è sicuramente sbagliato dire che il mercato libero offre, rispetto al mercato tutelato, maggiori opportunità di risparmio e soprattutto di personalizzazione dell’offerta, ma è anche vero che richiede una maggiore attenzione da parte del consumatore nel ricercare, confrontare e monitorare nel tempo le diverse offerte e le condizioni contrattuali offerte dai tanti fornitori.

In ogni caso a chi non avrà effettuato il passaggio al mercato libero entro la data di scadenza indicata, verrà assegnato un servizio a tutele graduali, il che significa che l’ARERA assegnerà un fornitore del territorio selezionato tramite gara ad asta.

I PASSAGGI PER IL MERCATO LIBERO

Per passare al mercato libero il primo passo da fare è verificare se il proprio fornitore è realmente il più competitivo o scegliere un nuovo fornitore di energia elettrica e di gas dove spostare le proprie utenze, tenendo conto che il servizio di erogazione non verrà mai interrotto nonostante i tempi tecnici necessari al passaggio.

Confrontare i prezzi di luce e gas sarà dunque sempre più importante per i consumatori per assicurarsi di avere l’offerta migliore sulla base delle proprie esigenze.
Per questo esistono diversi comparatori di prezzi. L’ARERA ne ha creato uno ad hoc che trovate qui e la stessa cosa ha fatto Altroconsumo. Allo stesso modo, comparatori privati come Facile.it o Segugio.it permettono ai clienti di districarsi nel mare di informazioni e proposte per fare luce su quelle che sono le migliori sul mercato.

Una volta scelto il fornitore migliore, per eseguire il passaggio al mercato libero sarà necessario avere a portata di mano:

  • un documento della persona intestataria dei contatori con i dati anagrafici;
  • l’indirizzo di fatturazione per l’attivazione della fornitura;
  • i codici identificativi POD e PDR, presenti in bolletta;
  • l’indirizzo mail nel caso in cui si volessero ricevere le bollette in formato digitale;
  • eventualmente il codice IBAN per fare la domiciliazione bancaria.

La concorrenza è iniziata. E sta ora al singolo consumatore cercare la condizione migliore per migliorare il proprio budget di spesa.

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1 Comment

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  • 0 / 10
  • Guido Tonini , 22 Dicembre 2023 @ 15:46

    No Marco, non è una rivoluzione, è un colpo di Stato.
    La personalizzazione è uno specchietto per le allodole. Se un distributore di carburante offrisse prezzi diversi a utilitarie, SUV, auto blu, se offrisse benzina gassata o al profumo di lampone… andrei a farla da un altro.
    Così pure l’elettricità che arriva a casa è sempre la stessa. Escogitarle connotati e prezzistiche differenziate è pura strategia di marketing.
    Le tutele graduali già si sono attivate l’anno scorso per artigiani, negozianti, condomìni (tutte le utenze “altri usi”). Sono molto convenienti. E sono con tariffa unica nazionale, indipendente dal fornitore che ha vinto l’asta.
    Per cui il consiglio per l’utente domestico è di tornare ora, subito, in tutela per poter poi accedere alle graduali con silenzio-assenso. Coloro che al 1º aprile non saranno in tutela non potranno più richiederla (in tutto periodo transitorio aprile-giugno) e non potranno neanche richiedere e beneficiare della graduale.
    Il mercato libero è più costoso del tutelato (e delle graduali). Cercatevi e leggete la Memoria di ISTAT presentata alla X Commissione Camera dei Deputati il 07/12/2023, pag 7 e 8. Prezzo medio “finito” sul libero di 0,4433 €/kWh, in tutela invece è 0,2829 €/kWh.
    Ci hanno venduto la “completa liberalizzazione” come una conquista, quando invece in Europa stanno timidamente facendo dietrofront. Spagna, Grecia, Francia, Polonia, Portogallo o non chiuderanno mai le loro tutele, oppure diranno di farlo ma con data da destinarsi.

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