La parola chiave è ancora “cautela”. Ma si può iniziare a pronunciarla con maggiore ottimismo rispetto al passato. Il mercato del credito al consumo, infatti, inizia a mostrare segnali positivi che nel 2024 e nel 2025 potrebbero diventare numeri reali.
È quanto evidenzia la 55^ edizione dell’Osservatorio sul Credito al Dettaglio realizzato da Assofin, CRIF e Prometeia.
NEL 2023 SPINTA POSITIVA DA CASA E MOTOCICLI
Per capire le evoluzioni a cui sarà possibile assistere nel prossimo biennio bisogna però partire dal 2023, un anno che (almeno stando ai dati fermi a settembre) ha registrato una variazione appena positiva (+2,3%) e spinta soprattutto dai finanziamenti finalizzati all’acquisto di autoveicoli e motocicli erogati ai privati presso i concessionari (+14,1%), a loro volta spinti dalla ripresa del mercato dell’usato e delle due ruote e in parte anche dagli incentivi governativi per le auto elettriche e ibride.
Un capitolo positivo ha riguardato anche i finanziamenti finalizzati all’acquisto di beni e servizi legati all’efficientamento energetico della casa tra elettrodomestici e lavori strutturali sugli immobili sulla scia degli ecobonus governativi per la riqualificazione energetica degli immobili (+6,5% rispetto ai 9 mesi del 2022).
MICROPRESTITI IN CRESCITA, PRESTITI PERSONALI AL PALO
Infine, a contribuire al risultato complessivo è stato anche l’insieme dei microprestiti a rate proposti dalle varie convenzioni per gli acquisti eCommerce (ma in parte realizzati anche nei punti vendita fisici). Si tratta di microfinanziamenti di importo contenuto (intorno a 500 euro) che sta iniziando a prendere piede anche in Italia: rappresenta una quota del 39% sul totale delle operazioni del comparto finanziamenti finalizzati all’acquisto di “altri beni/servizi”.
È rimasto invece al palo (-3,6%) il comporto dei finanziamenti personali (non finalizzati) che soffrono generalmente di più in un clima di incertezza macroeconomica e di inflazione alta con conseguente aumento dei tassi di riferimento e un maggiore margine di sicurezza richiesto dalle finanziarie in fase di erogazione.
PERCHÈ IL MERCATO POTREBBE MIGLIORARE
Detto questo, nei primi nove mesi del 2023, il tasso di default del credito alle famiglie è rimasto di poco superiore ai minimi registrati nel 2022.
Un buon segnale che, come premesso, avrà ripercussioni positive nel prossimo biennio.
Secondo il rapporto Assofin-Crif-Prometeia i flussi di credito al consumo torneranno a crescere in tutti i comparti e, conseguentemente, anche la rischiosità dei profili di credito, seppur non in modo preoccupante in parte perché molto del debito delle famiglie è a tasso fisso e in parte perché la liquidità accumulata negli anni del Covid, garantisce ancora un “cuscinetto” di ricchezza potenziale per far fronte ad eventuali criticità. Almeno per il 2024.
Inoltre, a partire dal 2025, con il probabile consolidamento della crescita del reddito disponibile e il lento rientro dei tassi di interesse, le difficoltà di rimborso si potrebbero ridurre ancora migliorando anche la qualità del credito.