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  • 21 Novembre 2024
  • Ultimo aggiornamento 20 Novembre 2024 09:36
  • Milano

Agos Insights 2024: i consumatori e i nuovi bisogni di mobilità

La ricerca Agos-Eumetra evidenzia come gli italiani non siano pronti all'elettrico. Cercano efficienza e risparmio

Agos Insights 2024: i consumatori e i nuovi bisogni di mobilità

In linea con le prime due edizioni di Agos Insights (qui quella del 2022 e qui quella del 2023) anche nel 2024 Agos ha collaborato con l’istituto di ricerche Eumetra per la realizzazione della terza edizione della survey sul rapporto tra i consumatori e la sostenibilità nelle abitudini di acquisto di ogni giorno, che riguardano il largo consumo, la mobilità e la casa. Sono emersi aspetti sociali, economici e comportamentali di grande interesse che spaziano dalla percezione del tema da parte dei consumatori italiani (approfondito in questo articolo), alla mobilità e alla casa che potete trovare negli articoli ai link che seguono.

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AUTOMOTIVE: IL DIVARIO TRA DESIDERI E BISOGNI DI MOBILITA'

Entrando nel merito della mobilità, la ricerca evidenzia come gli italiani, per passione o per bisogno, restano dei grandi amanti dell’auto privata e in generale dei mezzi a motore.
A seguire si ritrovano gli spostamenti a piedi, più frequenti rispetto all’anno precedente, mentre la bicicletta conferma la terza posizione nelle scelte di spostamento.

La motivazione principale che influisce sulla scelta del mezzo con cui spostarsi si conferma essere la mancanza di alternative a disposizione, in particolare tra chi vive in piccoli centri. Motivazione che tuttavia subisce un lieve calo rispetto all’anno precedente, attestandosi quasi a pari merito con la comodità, che insieme al risparmio personale – benché quest’ultimo in minor misura – giocano un ruolo centrale nella scelta dei mezzi da utilizzare.

Resta pressoché invariata la percentuale di italiani che tengono in considerazione anche l’impatto ambientale generato negli spostamenti, percentuale che, come l’anno precedente, aumenta nei grandi centri, dove una maggiore disponibilità di alternative potrebbe risultare rilevante nell’incentivare una mobilità più sostenibile.

Forse la mancanza di alternative, forse la resistenza a rinunciare alla comodità a cui si è abituati portano quindi molti italiani ad usare mezzi inquinanti molto più di quanto non vorrebbero fare. Quando si osservano infatti quali mezzi si userebbero potendo scegliere, la percentuale di intervistati che opterebbe per l’auto diminuisce drasticamente rispetto a quella di chi attualmente la utilizza come mezzo principale. Aumentano invece i mezzi puliti, nello specifico i trasporti pubblici. Ma sono gli spostamenti a piedi e in bici a rappresentare l’opzione prediletta. In particolare, rispetto all’anno precedente, questi ultimi crescono ulteriormente, andando a superare l’automobile e in generale i veicoli privati a motore tra i mezzi ideali per gli spostamenti quotidiani.

Trattandosi tuttavia di una situazione ipotetica, ancora una volta osserviamo come l’attitudine degli italiani verso una sostenibilità “ideale” risulti coerente anche in tema di mobilità, andando a confermare la consapevolezza diffusa dell’impatto ambientale dei mezzi con motore a benzina e diesel ma anche la diffusa resistenza a sostituirli.

L'ITALIA NON È PRONTA ALL'ELETTRICO

Questa consapevolezza non significa, infatti, che il nostro Paese sia idealmente pronto al passaggio verso una mobilità nettamente più sostenibile. Tra i temi particolarmente divisivi nel dibattito pubblico in tema di mobilità ritroviamo infatti quello dell’auto elettrica, soprattutto in relazione alla normativa che prevede lo stop dei motori termici a partire dal 2035.

Quest’ultima è stata infatti accolta con pareri molto contrastanti e ugualmente alimentati tra chi si schiera tra i sostenitori dell’iniziativa, vista come un passo importante per combattere l’inquinamento atmosferico, e chi invece non ha fiducia che tale provvedimento rappresenti un passo significativo verso una mobilità più sostenibile.

Il parere decisamente più diffuso è lo scetticismo nella messa in atto del provvedimento nei tempi previsti, con quasi metà degli intervistati convinti che le infrastrutture esistenti e l’attuale capacità di produzione non siano sufficientemente avanzate per poter sostenere un cambiamento di tale portata entro il 2035.

LA FIDUCIA NELLE CASE PRODUTTRICI CINESI

Inoltre, un altro aspetto che tende ad essere piuttosto divisivo in tema di auto elettriche è quello relativo alle aziende produttrici.
Recentemente, prototipi di auto elettriche sono stati proposti da aziende tecnologiche come Sony, Huawei, Google e Apple. Nonostante si tratti di colossi di fama mondiale, gli italiani tendono a rimanere più fedeli alle tradizionali case automobilistiche, guardando con scetticismo i prodotti di aziende che nascono al di fuori dal settore automotive.
A differenza delle aziende tecnologiche, nettamente bocciate, più divisive sono le auto prodotte da aziende cinesi – già presenti e relativamente diffuse sul mercato. Gli italiani si dividono sul tema nettamente in tre posizioni eque tra chi le prenderebbe senz’altro in considerazione, chi non ci penserebbe mai e chi invece preferisce astenersi.

AUTO ELETTRICA: SOLO IL 10% DEGLI ITALIANI NE COMPREREBBE UNA

La ricerca evidenzia comunque come gli svantaggi delle auto elettriche costituiscono una limitazione rilevante e condivisa molto di più rispetto agli aspetti positivi connessi alla sostenibilità: in primis il tema della disponibilità di colonnine, e a seguire i tempi di ricarica dilatati.
Tali limiti portano inevitabilmente a considerare con certezza l’acquisto di un’auto elettrica solo nel 10% dei casi, e anche considerando chi potrebbe prenderlo in considerazione si arriva solo a poco più di 4 intervistati su 10.

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