I Baby Boomer sono la generazione che include dai sessantottini fino a coloro che hanno terminato l’università quando cadde il muro di Berlino. Oggi hanno un’età compresa tra i 55 e i 74 anni e sono così denominati perché figli del boom economico – e della conseguente esplosione demografica – che ha interessato i paesi occidentali a cavallo fra gli anni Cinquanta e Sessanta.
Rappresentano un segmento interessante sotto molteplici punti di vista non solo numerico (in Italia sono circa 15 milioni) ma anche economico. I motivi sono diversi.
I PROGETTI
Prima di tutto vivono più a lungo e godono di una migliore salute rispetto al passato. Non solo la speranza di vita aumenta, ma anche la speranza di una “vita sana”, di corpo e di mente.
Ecco dunque che la parte più giovane dei Baby Boomer (55-65 anni) ancora non in pensione, inizia a fare progetti sul futuro che riguardano ambiti vari del vivere: turismo, sport, cultura.
L'ALFABETIZZAZIONE TECNOLOGICA
Il tutto con una capacità di accesso alla tecnologia crescente, che porta a osservare la loro evoluzione prospettica con interesse. I Baby Boomer hanno dovuto alfabetizzarsi tecnologicamente, superando barriere importanti.
E ci sono riusciti: oggi i dati Istat ci dicono che la penetrazione di internet tra i 55 e i 65enni è al 70% e se tra gli over 75 è ancora ferma all’11%, tra i 65 e i 75enni è salita al 40%, un terzo in più rispetto all’anno precedente.
Se è vero infatti che i giovani sono il traino dell’innovazione, i Boomer sono coloro che hanno assorbito l’innovazione come mai nessuno nel passato: hanno introdotto la globalizzazione e allargato gli orizzonti e soprattutto hanno abbracciato tutte le ondate delle innovazioni tecnologiche.
LA GESTIONE DEL DENARO
La loro posizione economica è mediamente più “comoda”: la maggiore disponibilità rispetto ai segmenti giovani e medi è un dato confermato da varie fonti, tra cui Banca d’Italia.
In particolare, per loro spesso l’abitazione principale è già una certezza, il mutuo in via di chiusura, i figli (se ci sono) sono cresciuti e probabilmente non sono più completamente a carico.
È una generazione, inoltre, abituata a tenere sotto controllo i propri conti, a gestire il denaro con attenzione, a cercare forme vantaggiose di investimento, a informarsi bene prima di fare acquisti importanti.
IL RAPPORTO CON I BRAND
Il loro rapporto con i brand è diverso da quello dei giovani di oggi che si identificano sempre meno con marche specifiche, premiando una certa marca a scapito di un’altra: i Baby Boomer sono cresciuti con le marche, verso cui nutrono grande rispetto e coinvolgimento emotivo ma questo non significa che siano per forza fedeli.
Sono infatti aperti agli stimoli nuovi, e in generale mostrano stili di acquisto che premiano la qualità.
LA COMUNICAZIONE
E infine, la comunicazione a questi segmenti richiede un’attenzione particolare: poiché sono sempre più propensi ad uno stile di vita sano ed attivo, e dunque la “vecchiaia” nel senso di fragilità e disabilità è spesso ritardata, ma ovviamente sono in un ciclo di vita diverso dalle generazioni più giovani, è difficile che si identifichino sia nella macchietta caricaturale dell’anziano, sia nei “finti” senior bellissimi ed aitanti con i quali vengono rappresentati in alcuni messaggi pubblicitari.
In altre parole, I Baby Boomer hanno un atteggiamento realistico e si aspettano un’informazione adeguata ai loro bisogni.
In generale, alla loro età, hanno minor necessità di essere confermati dagli altri e dunque di dimostrare qualcosa al mondo esterno, ma vorrebbero essere considerati per quello che sono: una generazione mediamente in salute, con prospettive di vita buone e dinamiche e che ha voglia (e possibilità) di spendere ancora.