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  • 21 Novembre 2024
  • Ultimo aggiornamento 20 Novembre 2024 09:36
  • Milano

Al via i Saturdays For Future

Promossi da Asvis Italia e Next, coinvolgono la gdo, i negozianti e le famiglie. Enrico Giovannini: "Li presentiamo all’Onu con la speranza che diventino un brand globale"

Al via i Saturdays For Future

Si può decidere di lottare per salvare il mondo ogni giorno. Non solo di venerdì. E il sabato, quando cioè la metà degli italiani fa la spesa per la settimana, può essere il momento giusto per lavorare sulla sensibilizzazione e realizzare iniziative concrete.

È così che Asvis Italia (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile) e l’associazione Next hanno deciso di promuovere i “Saturdays For Future” sulla scia dei “Fridays For Future”, i venerdì in cui gli studenti di tutto il mondo scendono contemporaneamente in piazza per manifestare a favore delle politiche di controllo del climate change.

Ed è proprio grazie al movimento dei più giovani che si sta vivendo una nuova rivoluzione culturale che anche questa iniziativa vuole cavalcare.

 

Il sito dedicato dei Saturdays For Future

IL CASH MOB ETICO

Il primo appuntamento è sabato 28 settembre in 26 città grandi e piccole, e il secondo sarà nel periodo natalizio sempre agganciato a un venerdì di manifestazione studentesca.

“L’obiettivo dei Saturdays For Future è avviare dei Cash mob etici, con cui sensibilizzare giovani e adulti alla sostenibilità ambientale e sociale che parte dai consumi”, spiega Enrico Giovannini, portavoce di Asvis.

Nei negozi della gdo e non solo che aderiscono all’iniziativa, tra cui Coop, NaturaSì e Altromercato, si verrà sensibilizzati all’acquisto di prodotti realizzati seguendo parametri di responsabilità e sostenibilità ambientale.

Significa ad esempio produzioni a basso consumo energetico, prodotti nati da colture sostenibili, nel rispetto dei lavoratori e dei diritti umani.

Questi prodotti selezionati dalle stesse catene distributive saranno etichettati in modo diverso ed evidenziati con loghi specifici sugli scaffali. Ci saranno manifesti che guideranno al Cash mob etico e un raccoglitore di scontrini per calcolare in tempo quasi reale l’ammontare del riscontro dei consumatori.

Una sensibilizzazione a tutto tondo sugli obiettivi che l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile dell’Onu si è prefissata.

“In particolar modo guardiamo alla riuscita degli obiettivi 4, 12 e 13 che fanno riferimento rispettivamente all’educazione e alla conoscenza degli studenti per promuovere le abitudini di spesa sostenibili, al raggiungimento di uno stile di vita consono con questi valori e ai comportamenti in grado di ridurre l’impatto delle proprie scelte di acquisto sui cambiamenti climatici” spiega Giovannini.

CONSUMO E PRODUZIONE SOSTENIBILI

Non solo consumo sostenibile, dunque, ma produzione sostenibile, due valori che stanno facendo sempre più presa nella società civile.

“È necessario sperimentare forme di informazione alternative. Per esempio, se accanto ai barcode che contengono le informazioni sul prodotto venissero affiancati anche dei qr code che dicono quanto il prodotto e l’impresa che lo hanno generato lo hanno fatto in modo sostenibile e nel rispetto dei diritti umani, si riuscirebbe ad amplificare la comunicazione nella direzione di Agenda 2030” propone Giovannini fiducioso del fatto che quando i consumatori vengono informati bene il risultato non tarda ad arrivare.

“Per questo dal 30 settembre avvieremo un’iniziativa con Federdistribuzione, Centromarca, Consumers’ Forum e diverse associazioni imprenditoriali per avviare un percorso che al prossimo Saturdays for future porti nuovi risultati concreti. Vogliamo che tutto il sistema si muova in questa direzione”.

LA PROPOSTA ALL'ONU

Non ci sono scuse, insomma. Moltissime scelte di comportamento possono essere fatte da ciascuno in modo responsabile senza necessariamente dover incorrere in costi maggiori. “Si accusano i produttori di beni sostenibili di metterli sul mercato a prezzi alti” aggiunge il portavoce di Asvis.

“Se è vero che alcuni brand fanno della sostenibilità un’arma di marketing, è anche vero che proprio perché tanti soggetti e produttori hanno deciso di andare in questa direzione, anche questo aspetto sta cambiando. Inoltre, ognuno di noi può fare una scelta responsabile anche senza spendere troppo”.

Quello che serve ora è un approccio più sistemico, anche da parte della politica. “Sarebbero interessanti alcuni incentivi per chi usa materie prime seconde, per chi applica l’economia circolare. Si potrebbe studiare un’applicazione dell’Iva progressiva sulla base dei materiali di riciclo utilizzati”.

Le idee non mancano. E l’ambizione anche. I Saturdays For Future sono stati presentati all’Onu dopo essere stati selezionati tra migliaia di proposte provenienti da tutto il mondo. L’obiettivo è porli all’attenzione delle Nazioni Unite perché diventino un brand globale.

“Siamo già stati selezionati come Asvis all’Onu tra i finalisti di SDG Action Award, una sorta di Oscar per lo Sviluppo Sostenibile, nella sezione Connector” racconta Giovannini. “Su 2100 progetti pervenuti, eravamo risultati tra i primi 21 in una tripletta con IBM e la Città di New York. Non abbiamo vinto ma ora torniamo con i Saturdays for future”.

E la speranza è che questa volta proprio l’Italia venga riconosciuta come un luogo di innovazione.

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Giornalista, digital addicted, lavora sui contenuti per dare qualità ai prodotti editoriali che segue. Perché oggi più che mai la qualità di ciò che si racconta fa la differenza

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