Lo sappiamo: la pandemia ha cambiato molti comportamenti a partire da quelli rivolti ai consumi digitali. Abbiamo imparato quasi tutti (anche le persone in età più avanzata) a sfruttare l’eCommerce, a utilizzare strumenti nuovi come il Buy Now Pay Later (di cui vi abbiamo parlato qui), a pagare online con carte di debito o di credito o con le nuove app digitali, a studiare cosa significa la sicurezza e dunque a preoccuparci di più e ad alzare la soglia di attenzione.
Ma non solo: il cashback e la diffusione del contactless hanno ulteriormente accelerato il ricorso ai pagamenti con carte di credito anche per piccoli importi. Insomma, siamo diventati tutti più digitali nelle nostre spese. A ribadirlo sono anche i numeri della ventesima edizione dell’Osservatorio Carte di Credito e Digital Payments curato da Assofin, Ipsos e Nomisma con il contributo di Crif e che racconta, tra gli altri dati, come l’incremento dell’incidenza delle transazioni online sia cresciuto nei primi sei mesi del 2022 fino a coprire il 24% delle operazioni complessive con carte di pagamento. Oltre alla crescita della frequenza d’uso mensile, è aumentata anche la spesa media dichiarata con carta: 405 euro rispetto ai 397 del 2021 e la frequenza d’uso è salita a 4,6 volte al mese rispetto alle 4,2 del 2021.
Tra tutti i numerosi dati contenuti nell’Osservatorio, due meritano di essere particolarmente evidenziati.
LA CRESCITA DEGLI M-PAYMENT
Il primo riguarda la continua diffusione della conoscenza dei pagamenti da smartphone e da app. I cosiddetti m-payment (ovvero i pagamenti effettuati direttamente con app dal telefonino) sono in costante crescita, basti pensare che l’interesse verso questa tecnologia è cresciuto del 73% rispetto al 2021. Un elemento trainante è stato l’incremento dei dispositivi wearable, ovvero “indossabili” come gli smartwatch, che stanno affascinando (e convincendo) consumatori di tutte le età.
IL BOOM DELLE CARTE DI DEBITO
Il secondo riguarda invece gli strumenti digitali più tradizionali, come carte di credito e di debito. Nel 2021 il numero dei pagamenti effettuati con questi strumenti, diversi dal contante, è cresciuto in Italia del 24%, incremento che sale a +29% se si considerano i pagamenti su pos con le sole carte di debito. Proprio quest’ultimo strumento di pagamento ha registrato una crescita importante rispetto al 2020 (soprattutto grazie al cashless introdotto dal Governo) sia nel numero di operazioni (+53,5%), sia nei volumi complessivi che nel 2021 hanno sfiorato i 184 miliardi di euro.
È cresciuto anche l’utilizzo delle carte prepagate (+34,7%) e delle carte di credito rateali (rappresentano la metà di tutte le carte di credito attive sul territorio italiano) che dopo il rimbalzo del 2021, nei primi sei mesi del 2022 hanno registrato un trend di crescita del 16,8%. C’è da dire che l’82% viene utilizzato con modalità a saldo e solo il 18% con la modalità della rateizzazione, pari comunque a una crescita dell’11% nel primo semestre del 2022 dopo due anni di calo.
Resta comunque positivo l’indice di rischiosità di queste carte e dei loro titolari. Sebbene in leggero aumento rispetto agli anni precedenti, resta comunque al di sotto di qualsiasi soglia di allarme.
L'ATTENZIONE ALLA SICUREZZA
Quest’ultima resta invece elevata per quanto riguarda la sicurezza del pagamento digitale in quanto tale. Dall’Osservatorio emerge infatti come i consumatori siano sempre più attenti e sensibili al tema e di come abbiano un bisogno maggiore di rassicurazioni in tal senso. È infatti raddoppiato l’indice di abbandono della carta in caso di frode o di clonazione, ed è aumentata la sensibilità all’affidabilità del brand emittente. Un tema importante quest’ultimo, che fa il paio con l’esigenza crescente di una maggiore educazione finanziaria non solo sui prodotti presenti sul mercato e più adatti alla propria situazione individuale ma anche sulle corrette modalità di utilizzo e sulla conoscenza di limiti e rischi.