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  • 21 Novembre 2024
  • Ultimo aggiornamento 20 Novembre 2024 09:36
  • Milano

Fase2 e consumatori: da cosa si comincia

Gli italiani sono proiettati verso la ripresa. Con nuove modalità di consumo, nuove necessità e scoperte. E un approccio più smart verso la tecnologia

Fase2 e consumatori: da cosa si comincia

Come stanno cambiando le vite degli italiani. E come cambieranno. Analizzare tutto questo è l’obiettivo dell’Osservatorio Lockdown realizzato da Nomisma e che, per 12 settimane, studia cosa succede nei vari capitoli di spesa del singolo e della sua famiglia, a partire dall’umore e dalla tenuta psicologica, passando per le preoccupazioni che lo stanno interessando fino ai comportamenti pratici che pone in essere.

E se nell’uovo di Pasqua gli italiani avrebbero voluto trovare il vaccino per il Covid (il 71%) e un lavoro stabile (32%), a un mese dal lockdown la principale preoccupazione resta una: capire come sarà l’uscita dalla quarantena, proprio ora che è alle porte.

Ormai lo sappiamo: la situazione di emergenza sanitaria e le conseguenti misure di contenimento sono state uno shock tanto improvviso quanto profondo che ha ridisegnato non solo la routine, ma ha inciso sui sistemi valoriali degli italiani e ha ridefinito in maniera strutturale gli stili di vita.

L'EFFETTO RISTRUTTURAZIONE

La pandemia avrà infatti un effetto ristrutturazione su abitudini e modi di vivere, che non si limita al periodo del lockdown.

La sfida è comprendere cosa rimarrà di strutturale nella fase di re-start rispetto a modelli di consumo, priorità e potere di acquisto degli italiani, organizzazione del lavoro, mobilità quotidiana e per vacanze, digital attitude – solo per fare alcuni esempi. Riflessioni che sono la mission dell’Osservatorio.

LA FASE2

Gli italiani sono già proiettati verso la fase 2. E per questo chiedono al Governo la garanzia di una ripartenza sicura e senza rischi di ricadute, nonché maggior chiarezza sulla exit strategy.

Nel frattempo hanno già modificato le loro abitudini nella spesa e nei consumi.
Basta guardare il loro carrello fatto di sperimentazione e di più ingredienti di base, spinti come sono da diverse sollecitazioni (aumento del numero di occasioni di consumo in casa, tempo a disposizione per il cibo, disponibilità di prodotti sugli scaffali, integrazione di nuovi canali).

Durante la quarantena è aumentato infatti il numero di italiani chef, ma il 36% dichiara che una volta finito il lockdown, con il ritorno della routine, è possibile che ridurrà gli acquisti di “ingredienti” e dei beni che aiutano a mantenere stock in dispensa (scatolame/prodotti a lunga conservazione e surgelati).

ATTENZIONE ALLA SALUTE

Credit: GettyImages

Di sicuro, gli italiani dell’epoca Covid19 si sono rivelati ancora più salutisti che in passato e molto attenti alla sostenibilità.

La ricerca di prodotti in grado di garantire e rassicurare con attributi di sicura qualità, la riscoperta dei negozi di vicinato e la volontà di supportare la produzione locale porta gli italiani a concentrare l’attenzione verso prodotti made in Italy e di provenienza locale: il 22% sottolinea di aver incrementato gli acquisti in queste due categorie e il 28% dichiara che durante il lockdown ha iniziato ad acquistare prodotti provenienti da filiere corte.

Inoltre il 20% ha basato le scelte di acquisto sulla sostenibilità del prodotto o del pack (12%). Non stupisce anche il successo del biologico: il 30% degli italiani ha sperimentato il Bio per la prima volta in quarantena e complessivamente la categoria riscontra un ottimo successo (+11% il trend a valore in GDO nei primi 3 mesi 2020 come da dati di Nielsen).

SEMPRE PIÙ DIGITALI

Credit: GettyImages

La quarantena ha determinato un cambiamento anche nelle modalità di acquisto: è cresciuta del 10% la quota di chi ha fatto spesa online, direttamente dai produttori, ordinando tramite app o sul sito del supermercato.

Nelle ultime tre settimane 4 italiani su 10 hanno ordinato cibo da asporto: in particolare il 64% ha ordinato cibo pronto con consegna a domicilio.

Boom anche della spesa on line proposta dalle insegne della gdo: in quarantena, il 12% ha utilizzato questo canale per la prima volta (oltre al 14% che già lo usava prima).

Ma non solo: durante le settimane di emergenza sanitaria sono maturate anche nuove esigenze che hanno portato i consumatori a ricercare soluzioni che potessero facilitare e velocizzare l’esperienza di acquisto.

Drive-through e App che indichino – in tempo reale –presenza di file e tempi di attesa fuori ogni negozio sono le iniziative più apprezzate, soprattutto dai millennials che vorrebbero usufruirne rispettivamente nel 35% e 37% dei casi.

Importante anche il ruolo del prezzo: 1 italiano su 2 cerca la garanzia di prezzi bloccati nelle prossime settimane.

contributor
Responsabile Market Intelligence Nomisma S.p.A. Expertise su osservatori, numeri, metodi e soluzioni per il monitoraggio della domanda per la valutazione di trasformazioni e impatti su brand, imprese, settori

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