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  • 27 Aprile 2024
  • Ultimo aggiornamento 23 Aprile 2024 12:29
  • Milano

Per gli italiani poco debito ma finalizzato

Il 38,1% ha in corso un mutuo o un prestito e ogni mese paga una rata media di 350 euro. Ancora poco rispetto agli altri paesi Europei ma la tendenza è destinata a crescere

Per gli italiani poco debito ma finalizzato

Gli italiani si indebitano poco. Sicuramente meno di quanto avviene in paesi occidentali con i quali è possibile fare un confronto. È sempre stata una peculiarità del nostro Paese.
Tuttavia, nel 2018 si è ampliato il numero di quanti hanno richiesto un mutuo o un prestito.

I dati, elaborati su oltre 85 milioni di posizioni creditizie da MisterCredit, l’area di Crif che si occupa di soluzioni e strumenti educational per i consumatori, lo dimostrano chiaramente: nel 2018 l’importo mediamente rimborsato a livello pro-capite ogni mese per rate finanziarie è stato di 350 euro (-1,3% rispetto all’anno precedente) con i picchi maggiori in Trentino-Alto Adige (436 euro), Veneto (396 euro) e Lombardia (394 euro) e le punte più basse in Sardegna (289 euro), Calabria (291 euro) e Sicilia (306 euro) dato che in queste zone c’è una minore incidenza dei mutui che si caratterizzano per un importo da rimborsare decisamente più elevato rispetto alle altre forme tecniche considerate.

IN TRENTINO IMPORTO DA RIMBORSARE DOPPIO DELLA CALABRIA

Anche l’importo residuo – inteso come somma degli importi pro-capite ancora da rimborsare per estinguere i contratti in essere – risulta in calo rispetto all’anno precedente (-0,8%) a 33.564 euro in virtù del peso ancora rilevante dei mutui ipotecari, che continuano ad avere un’incidenza significativa nel portafoglio delle famiglie italiane.

E anche in questo caso, ci sono differenze sostanziali da regione a regione: sempre al primo posto troviamo il Trentino-Alto Adige con 43.004 euro pro capite, seguito da Lombardia con 41.744 euro, Emilia Romagna e Veneto con oltre 38.000 euro.
All’estremo opposto della classifica, con importi praticamente dimezzati, c’è la Calabria con soli 21.897 euro che precede la Sicilia con 24.702 euro. Questo dato non sorprende in quanto, per un investimento importante come quello per l’acquisto di un’abitazione, in molte aree del Paese tradizionalmente la prima fonte di supporto è rappresentata dalla cerchia famigliare o amicale tale per cui la richiesta del mutuo non sempre risulta indispensabile. Senza dimenticare, inoltre, che anche il valore delle abitazioni varia sensibilmente da zona a zona.

PIÙ PRESTITI FINALIZZATI

Tuttavia, sempre nel 2018, si è ampliata la platea dei cittadini che ha richiesto un mutuo o un prestito: oggi raggiunge il 38,1% della popolazione attiva, il 4,9% in più del 2017.
Il prodotto più diffuso è senza dubbio il prestito finalizzato destinato all’acquisto di beni e servizi quali auto, moto, elettronica ed elettrodomestici, articoli di arredamento, viaggi: sono il 44,7% del totale (+2,5%). Seguono i prestiti personali, che si legano alla rinnovata progettualità delle famiglie rispetto al contesto economico generale, con una incidenza pari al 33,2% (-2,2%). Infine, c’è la componente dei mutui per acquisto di abitazioni, pari al 22,1% del totale.

È indubbio che a favorire il mercato sia stato il costo del denaro ancora basso che ha determinato tassi di interesse estremamente appetibili oltre ad aver stimolato offerte commerciali particolarmente invitanti da parte degli istituti di credito. Al contempo, il progressivo miglioramento delle condizioni economico-finanziarie delle famiglie ha favorito l’irrobustimento della domanda di credito per sostenere progetti di spesa sovente rinviati durante gli anni precedenti in cui la crisi si è fatta sentire in modo più aggressivo.

contributor
Beatrice Rubini dirige dal 2006 la divisione di CRIF dedicata ai servizi ai privati, che include da un lato la linea di servizi a valore aggiunto Mister Credit e dall’altro la gestione delle istanze dei consumatori. Beatrice era entrata nell’area di Credit Bureau Services di CRIF nel 1997, nell’ambito della quale si è occupata di coordinare alcuni gruppi di lavoro sul tema della prevenzione delle frodi. Laureata in Economia presso l’Universita’ di Bologna, prima di entrare nel gruppo CRIF ha lavorato per SOPAF

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