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  • 21 Novembre 2024
  • Ultimo aggiornamento 20 Novembre 2024 09:36
  • Milano

Consumi: come raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU

I target di consumo sostenibile sono ambiziosi ma non possono prescindere dalla lotta alle diseguaglianze, dall’Europa unita e da un’adeguata informazione e formazione dei cittadini

Consumi: come raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU

Parlare di “consumo sostenibile” non è più da tempo solo uno slogan. È un modo di concepire le modalità in cui vivere in quanto consumatori, indissolubilmente legato al nostro futuro.

Ne parla l’obiettivo 12 dell’Agenda 2030 dell’Onu, ne parla l’Europa nei diversi programmi politici presentati in occasione delle recenti elezioni, ne parla sempre di più il mondo delle imprese, ne parla il Manifesto della Sostenibilità consumeristica redatto e sottoscritto dai soci di Consumers’ Forum, ne parla la cronaca quotidiana.

LA LOTTA ALLE DISEGUAGLIANZE

Il concetto di “consumo sostenibile” dell’Agenda 2030 è tuttavia indissolubilmente legato alla lotta alla povertà e alle diseguaglianze. Consumare in modo sostenibile comporta la possibilità di scegliere e di non essere costretti ad acquistare i prodotti più a buon mercato.

L'EUROPA

L’Europa è la prima fonte di normazione. Oggi l’Europa è l’unica istituzione che può affrontare e limitare lo strapotere delle multinazionali, in particolar modo quelle che operano nel digitale come Google, Facebook o Amazon.
Pensiamo al GDPR sulla tutela della privacy che è l’unica forma di regolazione di questa materia, a cui peraltro cominciano a guardare con interesse anche gli altri Paesi.

LA RIVOLUZIONE DIGITALE

Pensiamo inoltre alla Rivoluzione Digitale in atto che, come tutte le trasformazioni tecnologiche modifica profondamente i rapporti sociali. Tale cambiamento sta avvenendo nella sostanziale inconsapevolezza dei cittadini che, cedendo i propri dati in cambio di app e servizi digitali, non sanno o sottovalutano il fatto di essere analizzati, profilati e orientati nelle proprie scelte economiche e politiche.

INFORMAZIONE E FORMAZIONE

L’attuale orientamento delle normative consumeriste è passato da una fase di protezione e tutela tout court del consumatore a una fase di promozione di consapevolezza dei propri diritti e delle conseguenze delle proprie scelte. A tal fine è indispensabile che Governo, associazioni dei consumatori e imprese collaborino al fine di migliorare la formazione e informazione al cittadino, per educarlo al consumo consapevole.

Nello stesso tempo la condotta delle imprese deve essere improntata alla massima correttezza e trasparenza.

Infine nell’ambito bancario/finanziario il problema della consapevolezza dei cittadini è particolarmente importante perché il settore bancario, insieme al settore sanitario, è il luogo in cui l’asimmetria di potere e di informazione è massima. Per ridurre il gap c’è bisogno di trasparenza, di regole chiare, di informative semplici che diano subito il senso delle questioni da affrontare (costi/rischi/conseguenze delle scelte effettuate dal cittadino).



Anche gli intermediari devono avere un comportamento virtuoso finalizzato alla correttezza e al soddisfacimento del cliente oltre che al profitto.

contributor
Sergio Veroli è il Presidente di Consumers’ Forum da luglio 2018. Per dieci anni Vice Presidente di Federconsumatori, è stato Presidente di Consumers’ Forum anche dal 2009 al 2012. È stato per lungo tempo in Banca d’Italia come Segretario Generale FISAC- CGIL, con delega su Authority e Banche Centro-Sud. E’ stato anche segretario nazionale NIDIL-CGIL (Sindacato Nuove Identità del Lavoro).

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