Nessuna corsa all’acquisto. Anzi. Fatta eccezione per gli outlet, non c’è finora stata ressa all’occasione da saldo nei negozi delle principali città italiane.
Lo dichiara il Codacons che come ogni anno monitora l’andamento delle vendite a sconto (anche del 50%) iniziate il 2 gennaio.
AVVIO TIEPIDO
Un avvio “tiepido”, come lo ha definito il presidente Carlo Rienzi. “Centri commerciali e vie dello shopping hanno visto aumentare il numero di presenze ma i cittadini si limitano ad osservare le vetrine e tenere d’occhio i prezzi” ha dichiarato.
“Un discorso a parte meritano gli outlet dove, come di consueto, nel primo giorno di saldi si registrano code e resse da parte di chi cerca capi firmati a prezzi scontatissimi, e le boutique d’alta moda dei centri storici, dove però i clienti sono in prevalenza turisti stranieri, in testa russi, cinesi e giapponesi”.
Certo, per un bilancio realistico occorrerà attendere le prossime settimane, ma le prime giornate non promettono bene e spingono il Codacons a confermare le previsioni di una contrazione media delle vendite del 10% rispetto allo scorso anno.
NUMERI STABILI
Una situazione non positiva attesa anche da Confcommercio. L’indagine sugli acquisti degli italiani in occasione della stagione dei saldi invernali 2019 realizzata in collaborazione con Format Research mostra una percentuale relativamente stabile di chi farà acquisti durante il periodo dei saldi: il 61,8% degli italiani, che cercheranno soprattutto capi di abbigliamento (95,9%), calzature (82%), accessori (37%) e biancheria intima (30%).
Si recheranno prevalentemente nei negozi di fiducia (56,1%), ma compreranno sempre di più anche sul web a cui ricorre ormai il 21,3% dei consumatori (+2,4% rispetto al 2019) soprattutto per motivazioni di convenienza economica.
Tuttavia, secondo l’indagine, dal lato dell’offerta solo 1 impresa su 4 si aspetta un maggiore afflusso di clientela nel proprio punto vendita durante i saldi e risultano in leggero aumento le offerte di sconti tra il 30 e il 40% ed oltre il 50%.
5 REGOLE DA RICORDARE
In ogni caso, grande o piccola che sia la spesa, è necessario tenere sempre a mente alcuni principi di base per un acquisto consapevole, pianificando la spesa per tempo dopo aver consultato più negozi e confrontato in modo razionale i prezzi pre e post saldi.
In particolare, Confcommercio indica cinque punti fermi:
- I capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso. Spesso alcuni negozianti ne approfittano per tirare fuori fondi di magazzino a cui è bene fare attenzione. - Indicazione del prezzo: c’è l’obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
- La possibilità di cambiare il prodotto dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme.
In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
- Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimessa alla discrezionalità del negoziante.
- Pagamenti: il negoziante deve accettare le carte di credito.