È il 27 luglio il d-day del Registro pubblico delle opposizioni.
Tutti i consumatori potranno infatti iscrivere fino a un massimo di 5 numeri telefonici di cui si è intestatari in questo Registro e “opporsi” all’utilizzo dei numeri per finalità pubblicitarie da parte di aziende e call center. In pratica si revocano in modo retroattivo tutti i consensi al trattamento dei propri dati concessi spesso in modo automatico, indiretto e inconsapevole.
Il Registro pubblico delle opposizioni, in realtà, già esiste. È uno strumento che è stato progettato dal ministero dello Sviluppo economico e introdotto nel 2010 per i telefoni fissi, a titolo completamente gratuito. Ora per la prima volta tutti i consumatori potranno iscrivere qualsiasi numero a questo elenco pubblico. Vale per tutti gli operatori, fatta eccezione per quelli con cui si ha un contratto in essere.
La misura è importante se pensiamo che, stando ai dati Codacons, il telemarketing genera in Italia un giro d’affari da 4 miliardi di euro annui, con la vendita telefonica di beni e servizi che produce un volume, per l’intera filiera, stimabile in 40 miliardi di euro. Sono 1.400 le aziende di call center in “outsourcing” attive nel nostro paese, per un fatturato annuo di 2,8 miliardi di euro. Considerati anche i call center interni alle aziende, il telemarketing registra circa 120.000 occupati in Italia. Ridimensionare e inserire in giusti paletti il loro lavoro non sarà facile.
LA PROCEDURA
Iscriversi al Registro pubblico delle opposizioni è gratuito. Per farlo si possono utilizzare tre vie diverse:
- chiamare il numero verde 800 957 766 in caso di utenze fisse o il numero 0642986411 in caso di cellulari;
- collegarsi al sito web www.registrodelleopposizioni.it, inserire fino a 5 numeri da voler proteggere, verificare l’autenticità con una breve telefonata a un numero fornito dal sito stesso e approvare l’iscrizione (noi lo abbiamo fatto e abbiamo impiegato pochissimo);
- scaricare il modulo dal sito e inviarlo compilato con tutte le informazioni richieste via mail all’indirizzo iscrizione@registrodelleopposizioni.it verificando l’autenticità delle informazioni con una breve telefonata al numero comunicato via mail.
Da quando si iscrive il proprio numero nel Registro a quando entra effettivamente in vigore il divieto al contatto, possono passare fino a 15 giorni. È il lasso di tempo che la legge lascia agli operatori di telemarketing per cancellare i numeri iscritti dai loro elenchi.
SE LE TELEFONATE ARRIVANO ANCORA
Qualora, nonostante l’iscrizione al Registro, il consumatore dovesse continuare a ricevere telefonate di telemarketing, è bene sapere che si è di fronte a una procedura illegale e ci si può rivolgere al Garante per la protezione dei dati personali o all’Autorità giudiziaria. Le sanzioni economiche per chi viola la normativa possono arrivare fino a 20 milioni di euro o fino al 4% del fatturato annuale.
LE PREOCCUPAZIONI SUGLI OPERATORI ESTERI
Un rischio per i consumatori, tuttavia, resta e riguarda gli operatori esteri che potrebbero riuscire a bypassare il sistema di sanzioni previsto per chi, illegalmente, continua a svolgere il lavoro di telemarketing su numeri non autorizzati. Un aspetto delicato che mette ben in evidenza il Codacons. “I call center che hanno sede all’estero, ma che raggiungono con le proprie telefonate i cittadini italiani, non sono tenuti ad applicare la nostra normativa – spiega il presidente Codacons, Gianluca Di Ascenzo – C’è poi la questione del sommerso e delle società non iscritte agli elenchi ufficiali degli operatori di telemarketing, che possono eludere le nuove disposizioni vanificando i vantaggi del nuovo Registro”. Fatta la legge potrebbe dunque già essere stato trovato l’inganno.