L’82% dei consumatori a livello globale ha paura del futuro e sta attento alle sue spese. Il dato, emerge dall’ultimo studio di NielsenIQ che studiando i consumatori e le loro abitudini di acquisto nei primi mesi del 2022 ha evidenziato come l’approccio alla vita pandemica e alla situazione congiunturale internazionale li stia dividendo in 5 grandi gruppi:
- Consumatori lottatori (struggler): sono il 23% del totale. Durante il COVID-19 hanno subito una pericolosa situazione di incertezza economica e ancora non ne sono usciti.
- Consumatori in ripresa (rebounder): sono il 21% del totale. Durante il COVID-19 hanno subito una pericolosa situazione di incertezza economica e ne stanno uscendo.
- Consumatori cauti (cautious): sono il 38%, non hanno subito scossoni dalla crisi pandemica ma continuano a fare attenzione alle spese.
- Consumatori stabili (unchanged): sono il 12%, non hanno subito scossoni dalla crisi pandemica e continuano a spendere normalmente.
- Consumatori benestanti (thrivers): sono il 6% del totale e in ottime condizioni economiche, più sicure rispetto a prima della pandemia.
CAUTELA È LA PAROLA D'ORDINE
Sommando le prime tre categorie risulta evidente che 8 consumatori su 10, a livello globale, temono il futuro. Questa proporzione aumenta in paesi emergenti come Thailandia (92%), Messico (92%), Indonesia (91%), Sudafrica (88%) e Brasile (86%) mentre scende nelle economie più avanzate come Australia (74%), Stati Uniti (74%) e Francia (75%).
In Italia il 76% dei consumatori è, in difficoltà, in ripresa o mostra cautela sul futuro e solo il 24% non ha problemi economici.
In ogni caso è chiaro come anche nelle economie più solide, tre quarti dei consumatori mostrino molta cautela. “Con l’aumento dei prezzi, i consumatori stanno rivalutando ciò che per loro è essenziale”, dichiara in una nota Nicole Corbett, Director, Global Thought Leadership di NielsenIQ. “I rivenditori e i brand non possono presumere che i prezzi e le strategie promozionali del passato siano rilevanti nel mondo di oggi; priorità, esigenze e preferenze dei consumatori sono cambiate profondamente rispetto al 2019”.
A OGNI CONSUMATORE LA SUA RISPOSTA
Ecco perché ognuno dei gruppi indicati in precedenza rappresenta un target preciso a cui i brand devono rivolgersi in modo diverso.
Gli Struggler saranno attratti dall’offerta più economica, ma apprezzeranno anche i brand che saranno in grado di trasmettere emozioni positive; i consumatori “in ripresa” cercheranno di cogliere tutti i vantaggi del vivere più in casa, inclusi quelli dello shopping online. I “cauti” valuteranno attentamente i pro e i contro dei loro acquisti e cercheranno nuovi valori su cui porre attenzione. Pur dando ancora la priorità a prezzi accessibili, favoriranno brand attenti a tematiche ambientali, di igiene e di sicurezza.
I consumatori con una situazione economica stabile, invece, saranno più propensi a mantenere la fedeltà ai brand, soprattutto se sarà un fedele consigliere di uno stile di vita sano. Per chi invece ha visto addirittura aumentare il potere di spesa sarà sempre maggiore la propensione a comprare beni che sposino i nuovi trend della salute, del benessere, della sostenibilità ambientale e sociale.