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  • 21 Novembre 2024
  • Ultimo aggiornamento 20 Novembre 2024 09:36
  • Milano

Generazione X: cosa chiede e come consuma

Costituita da uomini e donne tra i 40 e i 70 anni “post ideologici”, questa parte della popolazione unisce alla tradizione la creatività e un approccio tecnologico

Generazione X: cosa chiede e come consuma

Può essere definita la generazione degli “adulti maturi”, ovvero quella porzione di società che si colloca tra i boomers 70enni, caratterizzati da una forte ideologizzazione della propria esistenza e delle proprie scelte di consumo, e gli under 40 appartenenti alla Generazione Y cresciuti nella fase di passaggio tra old e new economy e vittime dell’evoluzione tecnologica e della rivoluzione che questa ha comportato.

Francesco Morace nel suo libro ConsumAutori li definisce i “post ideologici” ovvero un gruppo sociale che ha vissuto una disintossicazione ideologica, in cui l’accezione personale prevale su quella del gruppo sociale di appartenenza.

La loro età oscilla dai 40 ai 70 anni e vengono più comunemente catalogati sotto l’etichetta di “Generazione X” dove la “X” sta a indicare proprio quella parte di “incognito” che si ritrova nella riflessione continua su se stessi e sul loro ruolo nella società, abbandonate le ideologie delle epoche precedenti.

TRE GRUPPI

I gruppi principali che costituiscono questa Generazione, sono le “Singular Women” (le femministe contemporanee che hanno tradotto le loro ideologie nelle modalità con cui educano i figli, nel lavoro e nella loro presenza nella comunità di riferimento), i “Mind Builders” (tutti coloro che hanno unito una visione salutista della vita a una crescita del loro potere intellettuale a fini decisionali) e i “New Normals” (coloro che hanno sdoganato per primi i rigidi incasellamenti sociali e ideologici della precedente generazione decretando il cambiamento nelle tendenze anche di consumo).

NEW NORMALS

Di età compresa tra i 40 e i 50 anni, uomini e donne, i New Normals sono nati tra gli anni Sessanta e Settanta, vicini a quegli anni Ottanta in cui la società dei consumi, della moda e dell’immagine ha preso il sopravvento definendo, appunto, una “nuova normalità”.

Da un punto di vista sociologico rappresentano quella parte di società che fa da ponte tra i giovani-adulti e gli adulti più maturi.

Vengono chiamati così perché nel tempo hanno cercato una “nuova normalità” anche nel loro atteggiamento verso i consumi aprendosi a esperienze diverse (il boom dei tatuaggi per esempio), alla ricerca di una loro autenticità e personalizzazione sempre più esclusiva.

Sono persone che amano provare in anticipo servizi esclusivi che puntino a offrire tempestività nelle scelte per cogliere al volo nuove occasioni di vita.

SINGULAR WOMAN

Di età compresa tra i 45 e i 60 anni, donne, sono nate negli anni ’60, nel pieno della ventata femminista, e hanno vissuto gli anni più caldi per la conquista dei diritti civili: dalla rivoluzione di Martin Luther King negli Usa alle battaglie su divorzio e aborto in Italia.

Hanno dunque una forte consapevolezza di loro stesse come individualità e della loro “utilità” sociale. Le loro scelte di consumo sono definite dalla libertà e dal piacere che provano a vivere con gioia e sensualità il proprio corpo anche al di fuori dei canoni più classicamente proposti dalla società, divertendosi molto spesso a rovesciare gli stereotipi. Semplificarsi la vita e vivere con intensità il presente è il loro mood di base.

MIND BUILDERS

Di età compresa tra i 50 e i 60 anni, uomini, sono la parte più giovane dei baby boomers.

Nati negli anni Sessanta in ambiente borghese, intellettuale e cosmopolita, uniscono oggi l’apertura alle nuove frontiere tecnologiche alle loro radici legate alla old economy.

Sono comunque soggetti molto avanzati sotto il profilo culturale, intellettuale ed economico e le  scelte nei consumi sono sempre spinte da un forte bisogno di conoscenza in tutti campi.

Sono molto attratti dalle novità in ambito culinario anche sperimentale di cui sposano le proposte di consumo innovative e allo stesso tempo più salutiste e di qualità. Le loro scelte di consumo vedono la fruizione del prodotto in chiave di approfondimento culturale. Sempre meglio se, al centro, è presente un processo creativo.

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Giornalista, digital addicted, lavora sui contenuti per dare qualità ai prodotti editoriali che segue. Perché oggi più che mai la qualità di ciò che si racconta fa la differenza

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