Oggi le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) stanno plasmando il futuro energetico sostenibile di domani, promuovendo la condivisione di energia prodotta, l’indipendenza e l’efficienza.
COSA SONO
Le Comunità Energetiche Rinnovabili, dette più comunemente CER, sono un modello innovativo di produzione e di gestione delle risorse energetiche. Si tratta di gruppi di soggetti (cittadini privati, aziende o enti locali) che decidono di produrre energia da fonti rinnovabili e condividerla tra loro.
L’obiettivo è abbattere le emissioni di CO2 e ridurre i costi in bolletta.
La transizione verso sistemi di produzione e consumo più sostenibili è diventata, infatti, una delle grandi sfide dell’Europa moderna e il raggiungimento del Net Zero Carbon, ossia l’eliminazione delle emissioni di CO2, un obiettivo sempre più concreto.
L’Italia, tuttavia, è fanalino di coda in Europa per elettricità prodotta da fonti a basse emissioni (il con il 39,9% del totale). A occupare le prime tre posizioni pensano Svezia (98,1%), Francia (91,4%) e Danimarca (78,1%).
In questo contesto, le CER rappresentano una valida soluzione per un salto verso la sostenibilità.
Il cammino da fare è però lungo. In Italia oggi esistono 35 CER operative, un dato che ci posiziona molto distanti dalla prima in classifica in Europa, la Germania, che ne conta più di 1.700.
Ma la situazione potrebbe cambiare nel corso dei prossimi anni, grazie anche agli incentivi pubblici.
BENEFICI AMBIENTALI, ECONOMICI e SOCIALI
Le Comunità Energetiche Rinnovabili rispondono, quindi, a questioni legate alla riduzione delle emissioni di CO2 e permettono una maggiore autonomia energetica non dovendo dipendere da fonti fossili estere. Ma la maggior tutela ambientale è solo uno degli aspetti rilevanti quando si parla di CER.
L’autoproduzione e la distribuzione interna di energia rinnovabile garantisce, infatti, una riduzione dei costi in bolletta: una comunità energetica permette un risparmio medio annuo del 25% oltre alla possibilità di usufruire di diversi incentivi, come l’Ecobonus e il Bonus Casa.
Anche dal punto di vista sociale le CER hanno un impatto notevole. Non abbattono solo i costi dell’energia ma aiutano a ridurre la povertà energetica. Infatti, l’energia in eccesso viene messa a disposizione di coloro che ne hanno più bisogno, promuovendo modelli di inclusione e collaborazione sociale.
COME FUNZIONANO
Per entrare a far parte di una CER bisogna tenere bene a mente alcuni passaggi.
Per essere costituita, una Comunità energetica rinnovabile deve essere proprietaria delle strutture di produzione energetica e chi ne fa parte deve essere residente nell’area geografica di riferimento. Quindi non è necessario vivere sotto lo stesso palazzo per condividere l’energia prodotta dall’impianto bensì risiedere nella stessa area geografica dell’impianto.
Tutti possiamo far parte di una Comunità Energetica, quello che cambia è il ruolo con cui si partecipa. Si può far parte di una comunità energetica come:
- “consumer”, cioè utilizzando l’energia prodotta all’interno della comunità senza però produrla direttamente;
- “producer”, cioè producendo l’energia rivolta alla CER attraverso l’installazione di pannelli solari sugli edifici;
- “prosumer”, cioè ricoprendo entrambi i ruoli, producendo e consumando l’energia rivolta alla CER.
I soggetti che vogliono beneficiare del servizio di incentivazione dell’energia elettrica autoconsumata devono presentare istanza al Gestore dei Servizi Energetici (GSE), tramite il Referente. Il GSE, dopo aver verificato che tutti i parametri per accedere al servizio siano stati rispettati stipula un contratto con lo stesso Referente.
COME MUOVERE I PRIMI PASSI
Attraverso il proprio sito il GSE ha messo a disposizione una Mappa Interattiva delle cabine primarie, prevista dal Testo Integrato sull’Autoconsumo Diffuso (TIAD). In questa sezione è possibile, inserendo un indirizzo specifico o le coordinate geografiche, visualizzare la relativa area convenzionale e il codice di riferimento composto da 11 cifre alfanumeriche (es: “AC001E00934″).
Nel caso si volesse far parte di una comunità come consumer, lo strumento permette di localizzare le aree convenzionali esistenti e di verificare che i punti di connessione siano inclusi nell’area sottesa alla medesima cabina primaria.
Nel caso, invece, si volessero muovere i primi passi da producer, perché si è in possesso di un impianto (come ad esempio dei pannelli fotovoltaici sul tetto), sarà indispensabile trovare altri autoconsumatori e verificare tramite il proprio gestore di rete l’appartenenza di questi alla stessa cabina.
Una volta formalizzato a livello giuridico l’esistenza della comunità e messo in esercizio l’impianto, la CER può fare istanza al Gestore dei Servizi Energetici (GSE) per ottenere gli incentivi previsti dalla legge per l’energia condivisa.