È vero. Quest’anno ci sono circa 9 milioni di italiani che, stando a una recente indagine di Facile.it, non partiranno per le vacanze per motivi economici. Non sono pochi: il 16,9% del totale.
Oltre 5 milioni, infatti, non andranno in ferie per via dell’aumento dei prezzi dei beni vissuto durante l’ultimo anno, soprattutto coloro che hanno tra i 45 e i 54 anni.
Ma in tanti (tantissimi), invece, si stanno già mettendo in movimento. Molti lo hanno già fatto e molti lo faranno. Tra giugno e settembre, infatti, saranno 30 milioni gli italiani in partenza per un volume di spesa nell’ordine dei 45 miliardi di euro.
A testa, spenderanno circa 1.130 euro.
Sono i primi numeri riportati dall’Osservatorio Turismo di Confcommercio realizzato in collaborazione con SWG.
Questi dati trovano riscontro anche in un’altra indagine di mercato, condotta dal Touring Club sui sui iscritti, da cui risulta che nell’estate 2023 il 79% del campione intervistato farà “sicuramente” un viaggio (come nel 2022) mentre un altro 14% lo farà “probabilmente” (era il 16% lo scorso anno). Chi ha già scelto di restare “certamente” a casa è una quota molto bassa (2%) mentre il 4% ha risposto “probabilmente no” (era il 3% lo scorso anno). Nel complesso, dunque, il 93% della community Touring ha un atteggiamento positivo nei confronti dell’estate appena iniziata.
COME SI VIAGGIA
Tornando ai dati comunicati da Confcommercio, gli italiani quest’estate non cambieranno le loro abitudini di viaggio: il 24% andrà in località di mare, il 15% in città d’arte, l’11% in montagna e il 9% in piccoli borghi.
Solo il 56% resterà però in Italia (era il 75% nel 2022). Il 43% degli italiani farà una vacanza anche all’estero (dal 25% del 2022) con la grande predilezione per Stati Uniti e Mar Rosso oltre alle destinazioni più vicine quali Francia, Austria, Slovenia, Spagna, Grecia.
Ma come spenderanno i loro soldi gli italiani? Continuano ad amare la comodità: 4 su 10 scelgono un albergo, mentre campeggi, resort e villaggi vacanza totalizzano complessivamente una media del 20% delle preferenze. Seguono agriturismi e, soprattutto, seconde case anche non di proprietà (amici, parenti).
Per i giorni di vacanza gli italiani hanno deciso di spendere una media di 1.130 euro considerato anche il forte incremento dei costi dei servizi (+12% per quelli turistici, fino al 30% per i trasporti). Questa cifra è il 10% più alta rispetto allo scorso anno. In ogni caso, a fronte dei rincari, gli italiani dichiarano che consumeranno meno in spese extra e in attività a pagamento.
TURISMO SOSTENIBILE? SI INIZIA A IMPARARE
L’analisi presentata dal Touring Club racconta un’Italia che inizia a sensibilizzarsi sui temi del turismo sostenibile.
La community del Touring (2.000 questionari analizzati su 300.000 membri del Club) chiamata a valutare se le prossime vacanze saranno effettivamente sostenibili, ha risposto per il 59% “in parte” e per il 34% affermativamente. In pochi (7%) dicono di essere impegnati a pianificare un viaggio non sostenibile.
Nella definizione di “turismo sostenibile” rientra per la maggior parte un tipo di turismo in cui alle persone è richiesto un comportamento che possa preservare l’ambiente naturale, seguito dalla convinzione che la sostenibilità passi anche dalla predilezione per l’acquisto di prodotti locali o dalla scelta di destinazioni meno note per evitare di impattare troppo sul contesto locale.
Inoltre viene messo in evidenza il ruolo dell’offerta che per favorire il turismo sostenibile dovrebbe ridurre i consumi energetici e gli sprechi all’interno delle strutture ricettive. Sostenibilità poi significa evitare che i flussi di viaggiatori possano avere ripercussioni negative sulla qualità della vita dei residenti.