Oltre 66 casi al giorno, concentrati soprattutto sui prestiti finalizzati (72,2% del totale) con un importo medio pari a 5.400 euro. È questo lo spaccato sul numero di frodi creditizie mediante furto di identità che colpiscono oggi gli italiani. Ed è in costante aumento.
Nei primi sei mesi del 2018 gli episodi sono stati in totale oltre 12.100, il 10% in più dello stesso periodo del 2017, per un danno stimato pari a 72 milioni di euro. A certificarlo è l’ultimo Osservatorio realizzato da CRIF e Mister Credit (la divisione di CRIF dedicata ai servizi ai consumatori) che indica anche come il fenomeno sia in crescita, con una tendenza sempre più evidente da parte dei criminali a commettere frodi anche sulle operazioni rivolte all’acquisto di beni e servizi di importi più contenuti. Diminuisce infatti il valore medio delle frodi da 7.047 a 5.929 euro.
“Il fenomeno è costantemente in crescita e negli ultimi anni stiamo assistendo al proliferare di tecniche sempre più raffinate per commettere le frodi” commenta Beatrice Rubini, Direttore della linea Mister Credit di CRIF. “Questo fa sì che da un lato i consumatori debbano elevare il livello di consapevolezza ed adottare comportamenti più accorti, dall’altro gli operatori di mercato debbano continuare a innovare per sviluppare strumenti di soluzione sempre più efficaci, ad esempio sfruttando tecnologie evolute basate su algoritmi di intelligenza artificiale per intercettare i tentativi di furto di identità”.
CHI E COSA SI FRODA DI PIÙ
Andando a curiosare nel rapporto si scopre che sono gli elettrodomestici la principale tipologia di beni acquistati mediante una frode (30,9%) seguita da quelle su automobili e motociclette che, sebbene rappresentino solo il 13,6% del totale, sono però cresciute del 49,8% in un anno.
Stessa tendenza si manifesta per le frodi su finanziamenti relativi all’acquisto di elettronica e telefonia cresciuti del 65% e per i trattamenti estetici e medici (+30%) sebbene pesino solo per il 5% del totale.
“Anche le ultime rilevazioni mostrano una preponderanza dei casi su finanziamenti richiesti direttamente presso i punti vendita, gli esercizi commerciali o le concessionarie, dove è plausibile che i controlli siano meno accurati ed efficaci” aggiunge Rubini. “Per questo rimane fondamentale l’accurata verifica dei dati presentati dai clienti in fase di identificazione e di erogazione del credito, sulla base di molteplici fonti informative strutturate.”
La frode con furto di identità colpisce prevalentemente uomini (il 63,4% in crescita del 12,2% rispetto al 2017), in buona parte 41-50enni (il 25,6% del totale dei casi) seguiti dagli over 60 in forte aumento rispetto al semestre dell’anno precedente (+8,8%).
Per lo più la vittima ha stipulato un prestito finalizzato o personale (72,2% e 7,1% del totale) o ha fatto un acquisto con addebito su carta di credito (12,2%). Ad essere “rubata” o falsificata è soprattutto la carta di identità usata come mezzo identificativo nella grande maggioranza dei casi (80%) che viene contraffatta oppure clonata.
LE CAUSE
“La facilità con cui vengono commesse le frodi creditizie dipende anche dalla scarsa attenzione con la quale le persone proteggono i propri documenti identificativi, le credenziali personali ma anche i propri dati sensibili che possono essere utilizzati dai criminali” è il monito di Rubini. “Basti pensare, ad esempio, alla quantità di dati e informazioni, anche riservate, che vengono pubblicate con grande disinvoltura sul web e i social media. Se per difenderci dai ladri in casa possiamo mettere un cancello o installare un allarme, per i furti di identità dobbiamo essere noi ad attivare tutte le accortezze per proteggere qualcosa di estremamente prezioso come i nostri dati personali. Anche solo adottare un alert via sms collegato all’utilizzo della carta di credito o sistemi che avvisano nel caso venga richiesto un finanziamento a nostro nome posso evitare sgradite sorprese”.
Il problema è serio perché i tempi di scoperta di una frode con furto di identità non sono immediati: entro 6 mesi in quasi il 57% dei casi ma anche dopo tre o anche cinque anni in molti altri, cosa che rende estremamente difficile risalire ai colpevoli.
“Nessuno può dirsi veramente al riparo dai rischi di subire una frode” conclude Rubini. “Per i consumatori è indispensabile tenere sotto controllo i propri dati personali, usufruendo di tutte le opportunità offerte dalla rete ma senza temere che la propria identità possa essere sottratta o falsificata per compiere un reato”.