Una nuova generazione di consumatori entra nel mercato del credito. Stiamo parlando della generazione Z. Cresce la domanda di finanziamenti richiesti dai più i giovani, ragazzi di età compresa tra 18 e 28 anni, che raggiungono definitivamente la fase di maturità nel loro percorso di vita. Secondo i dati dell’ultimo rapporto sui prestiti nato, dalla collaborazione tra Segugio.it ed Experian, la Gen Z, nell’ultimo trimestre, ha fatto registrare un +13,1% per i prestiti personali, +5,7% per i prestiti finalizzati e un +26,3% per le cessioni del quinto. Oggi la domanda di finanziamenti da parte dei più giovani rappresenta il 10-15% del totale. Inoltre, il calo generalizzato dei tassi d’interesse, con i prestiti personali che raggiungono una media dell’8,75%, è un segnale tangibile di una maggiore fiducia da parte del mercato, alimentata anche dalle decisioni della BCE di ridurre i tassi di riferimento.
LA GEN Z NEL MERCATO DEI PRESTITI
I dati del rapporto dimostrano che la Gen Z, nell’accedere al credito, è più cauta e responsabile delle generazioni precedenti, richiedendo importi inferiori. Le cifre medie richieste sono molto più basse rispetto a quelle delle altre generazioni di consumatori: 9.171 € per i prestiti personali contro i 11.788 € dei Millennials, 10.940 € per le cessioni del quinto contro i 16.338 € della generazione X e 5.049 € per i prestiti finalizzati. Questa tendenza è ulteriormente confermata dalla scelta di finanziare principalmente l’acquisto di auto usate (28,9%).
Ma non solo l’auto. Le finalità dei prestiti sono molteplici, tuttavia, cresce la spesa per gli investimenti in beni durevoli e a lungo termine. Il terzo trimestre del 2024 chiarisce quali siano i nuovi bisogni e le nuove priorità: cresce la richiesta di prestiti finalizzati per l’acquisto di automobili (+11,7% per le nuove e +21,2% per le usate, sul totale delle richieste, rispetto al 2023) e di prestiti personali per la ristrutturazione degli immobili (dal 12,7% al 13,7% del totale).
Concetto espresso anche da Armando Capone CEO di Experian Italia: “La Gen Z dimostra di avere un nuovo approccio al credito, più consapevole e orientato alla flessibilità. Si tratta di un trend che rappresenta una grande opportunità per le imprese del credito, che devono saper rispondere alle esigenze di questa nuova generazione di consumatori attraverso un’attenta valutazione del merito creditizio e l’offerta di soluzioni finanziarie trasparenti e sostenibile”.
Oggi i nuovi consumatori portano con sé nuove esigenze. Le decisioni finanziarie sembrano orientarsi verso obiettivi a lungo termine e a beneficio della famiglia, con una conseguente diminuzione delle richieste di finanziamento per beni di consumo immediato come i telefoni cellulari (-14,4%). I prestiti personali, invece, mantengono una stabilità, suggerendo un utilizzo più legato a esigenze di liquidità a breve termine.
NORD E SUD: DUE SCENARI A CONFRONTO
L’Italia, in ambito creditizio, e non solo, è un paese a due velocità. Il Nord e il Sud presentano caratteristiche e dinamiche così diverse da richiedere un’analisi separata. Questo quanto sottolineato dal Rapporto 2024 di Seguio.it.
Il Nord si conferma capo fila per numero di prestiti con la Lombardia prima regione per tutti i tipi di finanziamento, fatta eccezione per la cessione del quinto per i dipendenti pubblici. Dato che si spiega grazie a una presenza maggiore di lavoratori impiegati nel settore pubblico nelle regioni centrali e meridionali del nostro paese (Lazio prima regione per richieste per questa forma di finanziamento con il 14,9% del totale). Questo indica come la cessione del quinto sia una forma di credito particolarmente apprezzata dai lavoratori pubblici, grazie alla sua accessibilità e alla maggiore sicurezza percepita, legata alla stabilità occupazionale e alla garanzia di rimborso offerta dal datore di lavoro.
Inoltre, anche la maggior parte del volume dei prestiti finalizzati si concentra al Sud Italia (37,7%), tuttavia l’importo medio concesso è inferiore rispetto alle altre aree (4.439 € rispetto a circa 5.712 € nel resto d’Italia), suggerendo un diverso profilo del richiedente. Il Nord Italia mostra una preferenza marcata per i prestiti personali (49,9% sul totale) e le cessioni del quinto per i dipendenti privati (52,3%), suggerendo un diverso approccio al credito, probabilmente legato a un tessuto economico più dinamico e a un maggior numero di lavoratori nel settore privato.