All’Italia l’elettrico non piace: secondo il report “Smart Mobility 2024” realizzato da Energy&Strategy in collaborazione con il Politecnico di Milano, i veicoli elettrici rappresentano solo l’8,6% delle passenger car immatricolate nel 2023. Un dato questo nettamente inferiore alla media europea (23,4%). Il tema della mobilità sostenibile oggi è al centro del dibattito pubblico e le opinioni si polarizzano. Quando si parla del motore elettrico le fazioni sono due: da un lato chi boccia l’idea di un futuro che mette al centro la mobilità green e dall’altro chi, invece, è pronto a darle una chance. In questo scenario, però, l’Italia sembra aver già preso posizione.
L’ELETTRICO IN ITALIA
L’auto alla “spina” in Italia non va. I temi sul tavolo sono tanti: dai costi elevati, alla durata delle batterie, dal tempo di ricarica fino alla mancanza di incentivi. Nel 2023 le immatricolazioni di auto elettriche sono calate dello 0,2% rispetto all’anno precedente, un dato sensibilmente opposto alla media europea che viaggia sul +16%. In questa classifica l’Italia è l’ultimo dei primi cinque mercati auto europei in termini di incidenza dell’elettrico sulle nuove immatricolazioni.
Tra i fattori a frenare le vendite c’è sicuramente il prezzo. Il costo medio delle automobili BEV (auto con motore elettrico alimentato a batteria) nel 2024 è aumentato rispetto all’anno precedente per i segmenti più venduti, vale a dire il segmento B e C. Se nel 2023 il prezzo medio per l’acquisto di un’auto full elettric nel segmento C si attestava attorno ai 46 mila euro oggi, nel 2024, il prezzo medio ha raggiunto i 55 mila.
C’è poi il tema legato alla durata della batteria. Allo stato attuale, i veicoli con un’autonomia al di sopra dei 350 km sono concentrati nei segmenti C e maggiori (ovvero i più costosi). L’autonomia dei veicoli appartenenti ai segmenti A e B, invece, risulta essere ancora limitata, elemento questo che va a incidere sulle scelte d’acquisto dei consumatori. Inoltre, i consumi medi (kWh/100km) sono in costante aumento. Rispetto all’anno precedente si è registrato un +15% dei consumi medi nei segmenti A (+18,3%), B (+12,3%) e C (+14,6%). Il motivo risiede nel tentativo di aumentare l’autonomia delle auto, elemento che implica batterie di maggiore dimensione e quindi più pesanti.
L’ELETTRICO VA... CON GLI INCENTIVI
Giugno 2024 ha, però, dimostrato che con il giusto supporto anche l’Italia può aumentare le vendite dei modelli elettrici. Proprio in quel mese grazie agli ecobonus per la mobilità green c’è stato un incremento del 118% sulle vendite dell’elettrico rispetto all’anno precedente. A un solo giorno dall’apertura erano stati prenotati oltre 25 mila veicoli esaurendo il budget messo a disposizione per i veicoli a zero emissioni (240 milioni).
Tuttavia, nonostante gli esisti positivi nell’immediato al termine del progetto ecobonus il numero di veicoli elettrici si è immediatamente assestato tornando a performare come nel periodo pre-incentivi. Stando al report per stimolare una “crescita organica” del mercato sono necessari incentivi pluriennali con fondi sufficienti a coprire tutto il periodo “evitando gli stop & go” che producono incertezza nel mercato sia dal lato dall’offerta sia dal lato della domanda. Ecco quindi che una pianificazione di lungo periodo è fondamentale per promuovere con successo la diffusione di auto elettriche.